Il Girona ha subito una nuova rimonta contro il Rayo Vallecano a Vallecas, con Nteka che ha segnato due gol in soli tre minuti. I madrileni hanno impedito agli catalani di entrare in zona europea e li hanno superati in classifica, portandosi a un solo punto dal sesto posto.
Míchel è stato l’assoluto protagonista all’inizio del match, con tutte le telecamere puntate su di lui mentre lo Stadio di Vallecas applaudiva calorosamente la sua ennesima visita come allenatore del club catalano. Tuttavia, non appena l’arbitro Díaz de Mera ha dato il fischio d’inizio, le amicizie sono state momentaneamente messe da parte e il tecnico ha sofferto a causa della prestazione dei suoi avversari.
Il Rayo ha dominato in generale, soprattutto nel primo tempo. Neppure il gol di Danjuma, annullato per fuorigioco dopo nove minuti, ha intimorito i giocatori di casa, i quali hanno esercitato una pressione incessante su ogni pallone giocato dai giocatori del Girona. Daley Blind, grazie alla sua esperienza, ha rapidamente battuto una punizione, ma il suo tiro è stato vanificato per pochi millimetri, trasformando la situazione in un’illusione per i ‘blanc-i-vermells’. Da quel momento in poi, i ragazzi di Iñigo Pérez hanno mostrato una netta superiorità sia nel gioco che nelle azioni offensive, nonché nell’intensità della pressione dopo la perdita del pallone, un elemento sempre più frequente tra i madrileni.
Jorge De Frutos ha messo Blind alla prova in velocità, causando un infortunio al difensore olandese dopo mezz’ora di gioco. Il suo gesto di dolore e i colpi sul terreno di gioco hanno portato all’ingresso di Alejandro Francés, che ha occupato la posizione di terzino sinistro. Tra le varie incertezze legate agli infortuni, una delle immagini più intriganti e notevoli è stata quella di Gazzaniga.
Il portiere argentino ha accusato un forte dolore alla schiena che gli ha impedito di proseguire, ma Míchel ha scelto di non utilizzare una nuova sostituzione, decidendo di attendere fino all’intervallo. Questo ha portato a dieci minuti di grande difficoltà per il portiere, il quale, dopo ogni intervento, chiedeva a gran voce di arrivare alla pausa a causa del dolore. Al suo ritorno dopo il riposo, Pau López si è riunito alla squadra. È lo stesso giocatore che era stato dato per certo al Lens all’inizio di gennaio, ma era tornato indietro per non aver firmato alcun documento di separazione dal Girona. Le sfide affrontate hanno spinto i giocatori gerundensi a adottare un approccio che raramente si vede nel loro modo di giocare. Uscire in contropiede, che fosse per necessità o scelta strategica, ha portato a miglioramenti in alcune aree, mentre il Rayo ha continuato a esercitare pressione ogni volta che ne ha avuto l’opportunità. Con Portu e Stuani in campo al 51° minuto, si è visto che Danjuma e Asprilla sono ancora distanti dalla loro forma migliore, e così il Girona si è mosso in avanti fino a segnare. Bryan Gil, con grande intelligenza, ha colpito in un cross destinato a Cristhian Stuani; la palla ha superato l’uruguaiano, consentendo a Gil di anticipare Ratiu e segnare, sorprendendo il pubblico quasi all’ora di gioco (58’). I vallecanos hanno risposto mettendo alla prova il debutto di Pau López in LaLiga. È iniziata poi la fase di resistenza del Girona, impegnato a mantenere la porta inviolata. Iñigo ha cercato di rafforzare le proprie opzioni e ha concesso opportunità a Nteka, il quale ha negato il gol agli avversari dopo aver recuperato una situazione nell’area piccola, riaccendendo così l’entusiasmo di Vallecas (80’).
Iniziò una ripresa sorprendente per il Rayo, che appena due minuti dopo richiamò Nteka per far gol ancora una volta. L’assist perfetto di Álvaro García si tradusse in un tiro vincente a pochi passi dalla porta (83’). I ‘gironins’ non riuscirono a controbattere all’assalto del Rayo. Nemmeno i sei minuti di recupero furono sufficienti per cambiare le sorti della partita, nonostante Stuani avesse un’opportunità chiara dal dischetto. Poco gioco e molte interruzioni segnarono una nuova sconfitta per il Girona, che collezionò tre perdite in una settimana, mentre i tifosi locali festeggiavano.
