La prestazione della Real Sociedad contro il Getafe è stata deludente in ogni aspetto. A livello individuale, solo Kubo è riuscito a distinguersi. La situazione di Jon Ander Olasagasti è stata particolarmente sfortunata; non ha potuto godere della sua prima partita da titolare in Liga.
Fino a quel momento, aveva accumulato cinque presenze, di cui quattro in Coppa e una in Europa contro il Dinamo. Imanol ha scelto di schierarlo, segnando un passo avanti nella sua carriera, ma le cose non sono andate come sperato.
Olasagasti non ha potuto mantenere il buon livello dimostrato in precedenti gare, essendo poco incisivo e portando a termine una partita insoddisfacente. Ha toccato il pallone 38 volte e fornito 30 passaggi, ma solo 12 di questi sono stati precisi, portando a un deludente 40% di riuscita, un dato molto negativo per un centrocampista della Real. Non ha nemmeno effettuato tiri precisi né lanci lunghi. Inoltre, ha subito 21 perdite di palla e ha mostrato una prestazione generale al di sotto delle aspettative. Durante il primo tempo non si è messo in evidenza e Imanol ha tentato di cambiare la sua situazione facendo entrare Brais, ma anche questo cambiamento non ha sortito effetti positivi. È sorprendente che Olasagasti sia rimasto in campo fino all’81’, prima di essere sostituito da Marín; è chiaro comunque che gode della fiducia del mister. Nella zona centrale, Imanol ha tentato nuovamente di innovare, presentando una formazione inedita da Zubieta, che però non ha dato risultati. Zubimendi era affiancato da Turrientes e Olasagasti, due centrocampisti che non avevano mai iniziato una partita insieme senza il “4” a coprirli. Questo trio non ha mai dominato il centrocampo; Zubimendi è apparso molto sotto tono e solo Turrientes in alcuni momenti in attacco ha fornito un certo contributo alla squadra.
Nella prima frazione di gioco, la Real si è trovata in difficoltà nel mantenere il possesso palla contro un Getafe ben organizzato da Bordalás, con le statistiche che indicano un 43%-57% a favore degli avversari. Inizialmente ciò potrebbe sembrare sorprendente, ma osservando la partita risulta evidente e rappresentativo. Il 4-4-2 degli avversari bloccava ogni tentativo di manovra offensiva da parte della Real, costringendo la squadra txuri urdin a fare affidamento quasi esclusivamente sulla creatività di Kubo.