Circa un anno dopo il suo approdo sulla panchina del Rayo come allenatore principale, avvenuto il 14 febbraio 2024, Iñigo Pérez sta facendo dimenticare il fantastico triennio di Andoni Iraola (2020-2023) grazie a una stagione che ha riacceso le speranze di qualificazione europea, a meno di diciassette giornate dalla fine del campionato.
“È importante restare cauti, ma capisco anche il desiderio di gioire. Quando raggiungeremo il nostro obiettivo, sarò il primo a mollare freni per vedere fin dove possiamo arrivare,” ha affermato Iñigo Pérez dopo l’ultima sfida contro il Girona. In quella partita, che ha coinciso con il ritorno di Míchel, il Rayo è riuscito a ribaltare il risultato e ha conquistato tre punti, portandosi così a 29 nella classifica, a soli undici dal traguardo di quaranta punti, necessario per la salvezza.
Inoltre, questo successo lo colloca settimo in classifica, a solo un punto dal sesto posto occupato dal Real Mallorca, e nove sopra la zona retrocessione, che rimane l’obiettivo primario. Iñigo Pérez è uno degli artefici di questo trionfo del Rayo; con un approccio calmo e un piano di lavoro meticoloso, sta riuscendo a combinare le varie componenti di una squadra con un’identità ben definita. Il team gioca in modo offensivo, cerca di avere il controllo del pallone, punta a essere il protagonista e non si tira indietro contro alcun avversario. Il tecnico navarro si è anche dimostrato un pacificatore, evitando di entrare nei dibattiti mediatici su situazioni che potrebbero mettere a rischio l’armonia del gruppo. Ha dovuto affrontare il ‘caso’ di James Rodríguez, con il quale ha dovuto gestire insulti sui social e domande in ogni conferenza stampa fino alla sua partenza avvenuta due settimane fa.
Raúl de Tomás, l’acquisto più costoso nella storia del club, non riesce a trovare un posto in squadra ed è assente da diverse settimane a causa di una ‘malattia comune’. Questi due casi evidenziano la forte armonia all’interno del gruppo creata da Iñigo Pérez, il quale predilige un approccio collettivo al gioco piuttosto che il protagonismo dei singoli, anche se questi hanno grande fama. Pérez, che ha già ricoperto il ruolo di vice allenatore di Andoni Iraola nella stagione 2022/2023 al Rayo, sta facendo in modo che il suo predecessore venga dimenticato. L’entusiasmo che suscita questa squadra è indiscutibile e, sebbene la stagione sia ancora lunga e i giocatori siano consapevoli che si potrebbero verificare momenti difficili, il percorso da seguire è chiaro: prima garantire la permanenza, poi sognare in grande.
L’impegno all’interno del gruppo è veramente notevole, e dimostrazione di ciò è il fatto che atleti inizialmente previsti per ruoli marginali, come Jorge de Frutos o Randy Nteka, stanno risultando determinanti con i loro gol. Anche alcuni veterani, come Oscar Trejo, che stanno giocando meno, rimangono essenziali nel contesto dello spogliatoio. Attualmente, il Rayo è in un ottimo stato di forma e si prepara ad affrontare il derby madrileno contro il Leganés con un buon slancio, avendo collezionato sette partite senza sconfitte, grazie a vittorie contro Valencia, Celta di Vigo e Girona, e pareggi contro Real Madrid, Villarreal, Betis e Osasuna. L’entusiasmo di questo Rayo, sotto la direzione di Iñigo Pérez, ricorda quello del periodo di Andoni Iraola, che ha portato al club un’ascensione in Primera nel 2021, la partecipazione alle semifinali della Coppa del Re nel 2022, due salvezze tranquille nella massima categoria e la lotta per l’Europa nel 2023.