Il pallone mette in luce i limiti dell’intelligenza artificiale

In un’era segnata dall’Intelligenza Artificiale, trovare conforto nello sport del calcio offre sempre una certa serenità. Infatti, finché ci sarà una palla a rotolare su un campo d’erba e ventidue giocatori a correrle dietro, l’imprevedibilità regnerà sovrana.

La recente giornata conclusiva della nuova Champions League ne è una chiara dimostrazione. Previsioni formulate da diverse piattaforme di IA nelle ore antecedenti a questo appuntamento finale, che avrebbero potuto stravolgere le classifiche o mantenerle invariabili rispetto alla penultima giornata, si sono scontrate con la realtà in modo sorprendente.

Il pronostico definito da ChatGPT sui risultati degli 18 match in programma si è rivelato insoddisfacente per coloro che vedono nella IA una sorta di nuova divinità capace di risolvere i problemi del mondo. Infatti, i risultati finali hanno confermato solo circa il 50% delle previsioni. Solo metà delle analisi effettuate dalla IA sui risultati dei match di mercoledì si sono rivelate corrette. Ha indovinato soltanto le vittorie di Aston Villa, Bayer Leverkusen, Borussia Dortmund, Bayern Monaco, Inter, Atletico Madrid, Arsenal, Manchester City e Real Madrid. Tuttavia, su queste, ha indovinato il risultato esatto solo in un caso, quello della partita giocata a Montilivi tra Girona e Arsenal (1-2). Negli altri nove incontri, le previsioni della IA si sono rivelate completamente errate. In altre parole, in una possibile schedina, avrebbe indovinato soltanto nove risultati sui diciotto previsti, portando l’aspettatore a non ottenere alcuna vincita.

In merito alla classifica finale prevista, oltre alle variazioni di posizione, emerge il fatto interessante che il Milan, secondo l’intelligenza artificiale, avrebbe dovuto concludere al sesto posto assicurandosi l’accesso agli ottavi, ma si è ritrovato al tredicesimo, costretto a partecipare ai playoff. D’altro canto, il Lille, dato in quattordicesima posizione dall’IA, ha sorpreso tutti chiudendo al settimo posto, garantendosi così un posto nei gruppi eliminatori. Situazione opposta per il Brujas, che inizialmente era dato per eliminato dai pronostici, ma è riuscito ad entrare nei playoff, mentre lo Stuttgart ha visto il suo destino capovolgersi, scivolando dai playoff alla zona di eliminazione.

Riflettendo su eventi passati, inizio novembre, il supercomputer di Opta, noto per le sue analisi statistiche, aveva simulato come sarebbe stata la classifica finale dopo sole tre giornate di campionato. I risultati, alla luce delle conclusioni ultime, non erano affatto incoraggianti. Il Real Madrid figurava come l’unico club spagnolo a qualificarsi automaticamente agli ottavi, chiudendo sesto. Tuttavia, la realtà ha mostrato che i blancos sono stati l’unico team di LaLiga a doversi accontentare dei playoff, terminando undicesimi. Le simulazioni avevano sfortunatamente ‘predetto’ che anche Barça e Atlético, rispettivamente in nona e ventitreesima posizione, sarebbero stati obbligati a giocare nei playoff. I blaugrana, però, erano stati a un passo dal primo posto fino all’ultimo respiro, avendo bisogno di un solo gol in più contro l’Atalanta per superare il Liverpool, mentre gli uomini del ‘Cholo’, dopo una convincente vittoria per 1-4 sul Salzburgo, hanno chiuso quintultimi. Infine, l’IA aveva correttamente anticipato l’eliminazione del Girona, previsto al 26° posto, ma che in realtà ha concluso la sua avventura al 33°.

Quando c’è un pallone che rotola e 22 persone che lo inseguono, il calcio rimarrà sempre tale, ovvero calcio. E, di conseguenza, continuerà a essere imprevedibile. Fortunatamente. Riprendendo le parole di José Bordalás, si potrebbe affermare: “Ecco a cosa serve il calcio, IA!”.

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