Numerosi sono stati i giocatori che hanno citato il limitato contributo offensivo della squadra come la causa principale della sconfitta subita a Pamplona. Tra di loro, anche il tecnico ha lodato gli atleti per il loro impegno, ma ha messo in evidenza la mancanza di precisione in fase realizzativa, un aspetto da migliorare in vista della prossima partita contro i navarri e i guipuzcoani, in programma per giovedì.
Le statistiche legate ai gol continuano a destare preoccupazione: la squadra txuri urdin stenta a mantenere il terzo posto dalla fine, con soli 18 gol, superata soltanto da Getafe (17) e Valladolid (15), attualmente in fondo alla classifica della massima serie.
Questi dati, preoccupanti, indicano chiaramente che la Real sta rischiando di diventare la squadra meno efficace nella Primera División. Attualmente, la squadra di Imanol ha segnato 10.15 gol in meno rispetto a quanto le spettava, un dato peggiore solo del Betis, che presenta un deficit di 10.35 reti. Le responsabilità sono da suddividere tra tutti i calciatori, poiché gran parte di loro mostra numeri negativi in questo aspetto. Tra i meno incisivi ci sono Orri Óskarsson, con un deficit di 1.99 gol; Nayef Aguerd, che ha segnato 1.69 reti in meno; e Luka Sucic, con 1.22 gol in meno. Ieri, allo stadio El Sadar, la Real ha evidenziato ancora una volta una crisi realizzativa che sembra non avere soluzione. Nonostante abbiano totalizzato 13 tiri, solo tre di questi sono andati a segno, e la squadra ha creato soltanto quattro occasioni da gol, due in più rispetto all’avversario. Tuttavia, gli uomini di Vicente Moreno si sono dimostrati più letali, sfruttando tutte le opportunità a loro disposizione.
Il team sta vivendo un periodo difficile, registrando le sue peggiori statistiche in fase offensiva nella storia, considerando le 22 partite di LaLiga. Solo nelle stagioni 1982/1983 (16 gol) e 2006/2007 (13 gol), che culminò con la retrocessione in Segunda División, hanno fatto peggio. È fondamentale che la squadra guipuzcoana apporti cambiamenti significativi al proprio attacco per rimanere in corsa per un posto in Europa e, soprattutto, per evitare di trovarsi in difficoltà contro le squadre in zona retrocessione. Nonostante ci sia ancora un margine di sicurezza di sette punti, le squadre che occupano le ultime posizioni stanno iniziando a fare pressioni, specialmente in questa fase critica del campionato.