Il Betis indosserà una maglia realizzata con alga marina

Il Real Betis Balompié, attraverso la sua iniziativa Forever Green, ha creato una maglia speciale realizzata con alghe, destinata a essere indossata nel prossimo incontro di LaLiga, in programma allo stadio Benito Villamarín contro la Real Sociedad domenica 16 febbraio, come comunicato dalla Fondazione del Real Betis.

Questa iniziativa fa parte di una campagna informativa intitolata ‘Sin azul no hay verde’, sviluppata dall’agenzia Officer & Gentleman, con l’intento di mettere in luce la grave crisi ambientale causata dall’invasione incontrollata dell’alga asiatica Rugulopteryx Okamurae lungo le coste andaluse del Mediterraneo e dell’Oceano Atlantico.

La massiccia presenza di queste alghe sta portando allo spostamento delle specie indigene e alla perturbazione degli equilibri ecologici, un fenomeno che colpisce in modo particolare le acque tra Algeciras e Tarifa, dove il raccolto di alghe invasive è quadruplicato in un anno. Per sensibilizzare i tifosi sul serio pericolo di questa crisi ambientale, il Real Betis e Hummel hanno collaborato con Parley For The Oceans e Pyratex, dando vita così a una maglietta innovativa realizzata con fibre tessili derivate da alghe, materiali plastici riciclati e polpa di legno. Questa proposta è una testimonianza di un forte impegno per l’ambiente e sarà indossata durante l’incontro di Forever Green contro la Real Sociedad il 16 febbraio.

Il Real Betis conferma così il proprio impegno verso quella che è conosciuta come Economia Blu, un approccio che mira a sfruttare le risorse marine e oceaniche per promuovere uno sviluppo economico sostenibile. Questo sforzo si allinea direttamente con uno degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (OSS) inclusi nell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, in particolare con l’obiettivo numero 14, intitolato ‘Vita Sottomarina’, il cui scopo principale è salvaguardare la biodiversità e le risorse marine e acquatiche.

La presentazione della nuova maglia è avvenuta giovedì mattina su una barca ancorata nelle acque di Tarifa, dove un gruppo di sub è emerso nel simbolico atto di recuperare il nuovo abbigliamento dal fondo del mare. Con questa iniziativa, il club verde-bianco riafferma il suo impegno per la tutela dell’ambiente, sostenuto dalla presenza di due specialisti marini: Félix López Figueroa, professore di Ecologia e direttore dell’Istituto Andaluso di Biotecnologia e Sviluppo Blu presso l’Università di Málaga, e Sofía Tristancho, biologa esperta sull’alga Rugulopteryx e cofondatrice di Futuralga. Entrambi hanno informato la stampa circa le problematiche legate a questo conflitto ecologico e le gravi ripercussioni per il pianeta.

Oltre a Rafael Muela, direttore della Fondazione Real Betis, all’evento hanno partecipato anche rappresentanti delle aziende responsabili della creazione della nuova maglia, che hanno fornito ulteriori dettagli riguardo al prodotto presentato nella località gaditana.

Il Campo di Gibraltar rappresenta uno dei centri nevralgici di questa crisi ambientale. Le coste andaluse, e in particolare le spiagge di Tarifa, sono tra le aree più colpite da questa nuova minaccia, che è comparsa nel territorio circa dieci anni fa.

Nella località di Tarifa, si è creato un vasto deposito temporaneo di 40.000 tonnellate di alghe, considerate rifiuti solidi urbani. La rimozione, la gestione e la ricerca di una soluzione sostenibile per questa situazione rappresentano un costo insostenibile per l’amministrazione locale. Queste infestazioni causano non solo una crisi ambientale nell’ecosistema dello Stretto, ma mettono anche a rischio la stabilità economica dei comuni circostanti, poiché queste alghe ricoprono il fondo marino, minacciando le specie autoctone e influenzando attività vitali come la pesca.

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