La strategia difensiva e intraprendente del Barcellona in questa stagione sta dando risultati notevoli. Sotto la guida di Hansi Flick, la squadra ha messo in fuorigioco gli avversari ben 201 volte in soli 36 match ufficiali. Un numero incredibile. La statistica colpisce ulteriormente se si considera che il secondo in classifica ha creato 100 fuorigioco in meno (il Tottenham, con 101 in 39 partite).
Nel corso di questi 36 incontri (23 di campionato, otto di Champions, tre di Coppa e due di Supercoppa spagnola), il FC Barcelona è riuscito a non generare alcun fuorigioco in solo un’occasione. Questo è accaduto nella sedicesima giornata del campionato, quando il Betis ha pareggiato all’ultimo minuto (2-2) allo Stadio Benito Villamarín, senza che la squadra di Manuel Pellegrini fosse mai in fuorigioco.
I fuorigioco forzati si distribuiscono come segue: 1. Barcellona (Spagna) 201 (36 partite) 2. Tottenham (Inghilterra) 101 (39 partite) 3. Liverpool (Inghilterra) 97 (38 partite) 4. Aston Villa (Inghilterra) 96 (36 partite) 5. Athletic Club (Spagna) 95 (34 partite). L’adozione di una linea difensiva alta e l’obbligo per gli avversari di percorrere ulteriore distanza comportano rischi, e il Barça ne è pienamente consapevole. Domenica scorsa, mentre il Barcellona esultava per il gol di Robert Lewandowski che portava il punteggio sullo 0-1, Saúl Ñíguez ha saputo infiltrarsi tra i due difensori centrali scelti da Flick per la partita contro il club andaluso (Ronald Araujo e Iñigo Martínez). L’ex Atlético di Madrid ha fornito un assist preciso per Eduardo Vargas, che ha così riportato l’incontro in parità. Araujo ha ‘salto’ il fuorigioco, contribuendo al gol che è stato convalidato.
Nella parte finale della partita, il Barcellona ha dimostrato maggiore precisione, con l’attaccante belga Dodi Lukebakio che ha segnato da una posizione irregolare. La squadra catalana è a conoscenza dei rischi associati alla strategia di mantenere gli avversari in fuorigioco, ma sembra che i blaugrana non abbiano intenzione di abbassare la loro linea difensiva, continuando ad utilizzare il loro noto metodo del ‘fuorigioco’.