L’epopea dei tifosi dell’Atlético al Bernabéu

L’Atlético de Madrid ha lasciato il Santiago Bernabéu con un pareggio, continuando la sua corsa per il titolo di LaLiga. Nel corso del derby, la squadra ha potuto contare su un supporto consistente di circa 600 tifosi, che si sono radunati sugli spalti del celebre stadio per sostenere gli uomini di Diego Pablo Simeone.

Le biglietterie, come spesso accade nelle sfide contro il Real Madrid, presentavano prezzi piuttosto elevati, rendendo il sostegno dei tifosi non solo un atto di passione, ma anche un notevole impegno economico.

Dopo il match, alcuni sostenitori presenti nel settore ospiti hanno condiviso le loro impressioni riguardo all’esperienza vissuta, che si è rivelata inaspettata, soprattutto per quanto concerne le misure di sicurezza adottate prima dell’incontro.

Molti hanno notato una scarsità di controlli all’interno dello stadio, costringendoli a mischiarsi con i tifosi di casa, creando così una situazione rischiosa in un contesto di rivalità intensa.

Uno degli interventi più significativi proviene da un tifoso noto con il soprannome ‘rossobianco’ (@_rossobianco) su X, il quale ha raccontato: “All’entrata del controllo, la polizia ha tagliato la fila in due per evitare assembramenti, e purtroppo non l’ha fatto in maniera cortese, ma spingendo la gente con forza.” Questo tifoso ha spiegato che per accedere allo stadio era necessario presentare “documento d’identità, biglietto e braccialetto”. “Era facile immaginare cosa ci attendeva quando, durante il ritiro dei biglietti, ci avevano avvisato che era vietato entrare con accendini. Ma ciò che è seguito ha superato ogni aspettativa: cappelli tolti, controlli meticolosi su braccia, corpo e gambe. Molti sono stati costretti a togliersi le scarpe, le capuches venivano ispezionate e i pacchetti di sigarette aperti per verificare l’assenza di accendini. Venivano esaminati a fondo anche gli indumenti, le sciarpe e le bandiere.”

Un tifoso dell’Atletico ha raccontato che i controlli ai varchi somigliano a quelli di cani da ricerca, capaci di fiutare anche il minimo segnale di presenze sgradite. E, sebbene si trovi qualcosa, viene gettato via senza possibilità di recupero. Molti supporter locali hanno sottolineato che tali perquisizioni, così dettagliate, si riscontrano più frequentemente nelle partite di Champions League, mentre in Liga non è consueto obbligare i tifosi a togliersi le scarpe. Tuttavia, essendo questo un incontro considerato ad alto rischio, si è optato per misure di sicurezza più severe. Inoltre, sono emerse informazioni secondo cui le autorità di polizia spagnole e marocchine avrebbero sfruttato l’occasione per analizzare come si gestiscono eventi di questo tipo in vista del Mondiale. Questo suggerisce che il monitoraggio dei tifosi ospiti potrebbe essere utilizzato come punto di riferimento in futuro.

Tornando alla partita, dopo aver affrontato un ulteriore controllo lungo le scale, i tifosi hanno dovuto salire a piedi fino al settore più alto del Bernabéu. Una delle situazioni più curiose è stata la mancanza di bagni disponibili nell’area dedicata ai sostenitori locali, costringendo i tifosi a scendere fino al terzo anello per utilizzare i servizi. Si è potuto sentire lamentarsi di come non ci fosse alcuna barriera di sicurezza, con soltanto un steward a vigilare sull’ingresso, come ha notato l’utente chiamato ‘rossobianco’. Inoltre, secondo questo tifoso, le sedute nella zona riservata ai visitatori erano davvero anguste; chi desiderasse bere o mangiare doveva necessariamente tornare al terzo anello, mescolandosi con i supporter locali per ordinarlo. Ogni volta che si tentava di rientrare nell’area visitatori, era necessario mostrare documento d’identità e biglietto.

Dopo il termine della partita, come accade spesso, i tifosi sono dovuti restare a lungo in tribuna, in attesa che l’area attorno allo stadio fosse liberata per prevenire possibili conflitti. Tuttavia, questa misura sembrava poco logica, dato che i tifosi si erano già mescolati sul terreno di gioco. Questa situazione è stata segnalata anche agli addetti alla sicurezza dello stadio. I sostenitori della squadra rossa e bianca sono stati quindi accompagnati dalla polizia fino a Plaza Castilla, dove finalmente hanno potuto andare liberamente verso le loro destinazioni.

El Rayo colpisce uno dei suoi protagonisti

Luka Doncic debutta con i Lakers: una nuova era per il basket di Los Angeles