La vittoria della Real Sociedad in Danimarca contro il Midtjylland è stata fondamentale, una vera e propria liberazione dopo una partita costellata di sofferenza. Gli avversari, per larghi tratti, hanno mostrato una superiorità evidente, approfittando delle difficoltà della formazione ‘B’ o ‘C’ schierata dai baschi.
Tuttavia, il team di Imanol è riuscito a non subire né una sconfitta né un pareggio. È stato il primo successo nelle competizioni europee per questa squadra, che ha fatto leva su un’efficacia inusuale, grazie alla rete di Brais e a uno strepitoso gol di Kubo, oltre a un rigore concesso e a due parate prodigiose di Marrero.
La strategia di Imanol ha dato i suoi frutti, e ora la squadra ha l’opportunità di completare il passaggio del turno ad Anoeta, partendo da un vantaggio. Aramburu e Zubimendi, invece, hanno mostrato un comportamento esagerato nel tentativo di evitare cartellini gialli, necessari per affrontare eventuali ottavi di finale in totale pulizia.
Imanol ha sorpreso tutti presentando una formazione innovativa e distante da quella titolare, non trattando l’incontro come una finale. Ha attuato sette cambi rispetto alla partita vinta contro l’Espanyol, dando vita a un ‘undici’ completamente inedito. Ha schierato di nuovo Marrero in Europa, e la sua linea difensiva è apparsa particolare. Aramburu è rimasto a destra, con Aritz nel cuore della difesa, mentre Pacheco e Balda hanno occupato il lato sinistro. La scelta più sorprendente è stata l’assenza di Zubimendi. Olasagasti è stato il fulcro a centrocampo, affiancato da Brais e Marín, che ha collezionato la sua terza titolarità consecutiva. In attacco, per la seconda volta di fila, Óskarsson ha trovato spazio tra i titolari, affiancato da Kubo e Barrene sulle fasce.
L’alternativa per la squadra, l’atmosfera del match, un’importante eliminatoria e le condizioni del campo, insieme alle caratteristiche dell’avversario, potevano suggerire un inizio di partita difficile. E in parte lo è stato; infatti, dopo soli due minuti Balda aveva già ricevuto un cartellino giallo per un intervento su Osorio, e da una punizione laterale, Castillo colpì il palo di testa completamente solo. La Real non si sentiva a suo agio, ma un colpo di fortuna le sorrise quando il Natale sembrava arrivare in anticipo grazie a un rigore concesso per un fallo di Sorensen. In un’azione priva di pericoli sulla sinistra, dopo un’intensa lotta di spalle di Óskarsson, Barrenetxea trovò Brais in area; quest’ultimo toccò la palla ma venne atterrato in modo evidente da Sorensen. L’arbitro inizialmente fischiò per un’uscita dal gioco, ma il VAR intervenne per correggerlo. Il gallego non si lasciò sfuggire l’opportunità e realizzò il rigore, battendo Lossl e segnando per la terza partita consecutiva.
Il gol fu un’ottima notizia per la Real poiché fornì un po’ di stabilità, ma non rappresentò un cambiamento decisivo nel corso del match, dato che i locali continuarono a dominare e a rendersi pericolosi. Marrero, con due incredibili parate consecutive, salvò il risultato. La prima su una punizione di Osorio che diventava insidiosa. La seconda, con un volo spettacolare, su un tiro di Simsir, che si era smarcato attraversando l’area. Una parata straordinaria.
Il tecnico della squadra locale ha optato per una scelta controversa, sostituendo Balda al 24° minuto. Il giovane calciatore stava disputando la sua prima partita in Europa e aveva ricevuto un cartellino giallo nella sua prima partecipazione, mentre gli avversari danesi mettevano in difficoltà la difesa, soprattutto sulla fascia destra. Al suo posto è entrato Javi López.
Poco dopo, la Real ha orchestrato una splendida azione, con Olasagasti, Brais e Kubo che hanno collaborato magnificamente; il giapponese ha effettuato un passaggio rasoterra, quasi a servire Óskarsson, il quale è andato vicino al gol sul primo palo. I padroni di casa, guidati da Simsir, continuavano a premere, mostrando crescente sicurezza. Aramburu ha fatto un errore nel valutare un tiro del portiere, permettendo a Simsir di effettuare un tentativo che però è finito fuori dopo un dribbling in area.
Proprio nel momento in cui il gol locale sembrava imminente, Kubo è intervenuto. Marín ha superato il suo marcatore sulla sinistra e ha passato a Brais, che ha aperto sulla destra per Kubo, abile nel segnare un gol splendido. Ha tagliato all’interno e ha scagliato un tiro potente che si è insaccato all’angolo destro della porta difesa da Lossl.
Un affondo che avrebbe potuto silenziare i vichinghi, ma Buksa ha accorciato le distanze prima dell’intervallo con un gol da vero cecchino. Sorensen è riuscito a inserirsi sulla destra, centrando dall’area di fondo; Buksa si è smarcato anticipando Pacheco e ha superato Marrero. È stato un errore difensivo costoso e un ulteriore momento di difficoltà per la squadra. Il calvario è proseguito fino al riposo, quando Paulinho ha tentato la sorte su un’azione condotta da Aramburu, ma il suo tiro, smarcato da Simsir, è finito sopra la traversa.
Imanol ha deciso di effettuare tre sostituzioni durante l’intervallo, sia che questo fosse già programmato o meno, inserendo due elementi fondamentali come Aguerd e Zubimendi, oltre al versatile Sergio Gómez. Potrebbe trattarsi di una scelta dell’ultimo minuto, visto il caos creato nel determinare chi dovesse lasciare il terreno di gioco. Con queste modifiche, la Real ha guadagnato in solidità e sicurezza, riuscendo a dominare di più con il pallone e a giocare con meno pressione nella propria metà campo. Óskarsson ha mandato alto di testa un cross di Sergio Gómez, mentre Marín ha colpito un pallone vagante in area senza riuscire a centrare la porta. Thomasberg ha sorpreso tutti sostituendo il migliore in campo, Simsir, in un momento inaspettato. In un’occasione, Oyarzabal avrebbe potuto chiudere il match a causa di un errore del Midtjylland nella propria area, ma non è riuscito a deviare la palla nel modo giusto in quella chiara chance di gol. La squadra ha gestito il ritmo della partita e il risultato finale è stato di 1-2.