Secondo quanto riportato da Jamie Jackson del The Guardian, il Manchester United prevede di ridurre la sua rete di scout nelle prossime 200 uscite di personale, un’iniziativa guidata da Sir Jim Ratcliffe.
Il miliardario britannico ha avviato operazioni per contenere le spese dal suo arrivo come co-proprietario nel febbraio 2024.
Negli ultimi tre anni, il club ha registrato una perdita di 313 milioni di sterline e Ratcliffe ha cercato varie soluzioni per fermare questa emorragia finanziaria, che vanno dall’aumento dei prezzi dei biglietti alla cancellazione delle barrette di cereali gratuite per gli steward durante le partite.
Fino ad ora, si contano circa 250 esuberi.
Attualmente, il Manchester United ha 30 scout a tempo pieno e 50 a tempo parziale o occasionale. Un numero considerevole di questi potrebbe essere interessato da licenziamenti, il che potrebbe avere ripercussioni nella fase di reclutamento per la squadra maggiore e per le giovanili, come riportato da Jackson.
Negli ultimi anni, le scelte di reclutamento per la prima squadra sono state oggetto di critiche, con acquisti come quelli di Antony, Casemiro e Jadon Sancho che si sono rivelati costosi senza produzioni adeguate sul campo. Tuttavia, il club mantiene una solida tradizione di scoperta di giovani talenti, come dimostrano l’accademico Kobbie Mainoo e Amad Diallo, arrivato a 18 anni dall’Atalanta, entrambi parte integrante della formazione titolare. Altri giovani come Chido Obi-Martin e Ayden Heaven stanno facendo pressione su Ruben Amorim per un’opportunità in squadra.
Amorim è consapevole delle limitazioni economiche mentre cerca di affrontare le difficoltà di rendimento del Manchester United. Attualmente, la sua squadra occupa la 14esima posizione, a 15 punti dalle prime quattro della Premier League, e si prepara ad affrontare il Tottenham Hotspur a Londra domenica.
“È semplice – per muoverci in avanti dobbiamo vendere giocatori,” ha dichiarato Amorim riguardo alle sfide nel reclutamento del club venerdì scorso.