Il Real Madrid e i suoi sostenitori mediatici stanno criticando aspramente José Luis Munuera Montero per la sua controversa decisione durante la partita di sabato a El Sadar. La squadra madrilena si è sentita gravemente danneggiata da un arbitraggio che ha visto in particolare l’espulsione diretta di Jude Bellingham, avvenuta dopo una discussione con l’arbitro andaluso, e il rigore contro assegnato al Real Madrid per un fallo di Camavinga su Budimir, trasformato dal giocatore croato per il pareggio finale di 1-1.
Tuttavia, un episodio ben più clamoroso risale a 16 anni fa al Santiago Bernabéu, precisamente il 18 gennaio 2009, durante un incontro di Liga tra il Real Madrid e l’Osasuna. L’arbitro Alfonso Pérez Burrull ignorò due evidenti rigori in favore di Juanfran Torres nella zona del Real Madrid, mentre, incredibilmente, lo stesso Juanfran ricevette un’ammonizione dopo aver subito un fallo, costringendo così l’Osasuna, guidato allora da José Antonio Camacho, tifoso del Madrid, a giocare in dieci.
La partita si concluse con una vittoria per 3-1 per i madrileni, grazie a un gol di Arjen Robben all’89’.
Le due clamorose situazioni di rigore non lasciavano spazio a dubbi, considerando l’epoca del calcio senza VAR. Al quattordicesimo minuto, Gago commise un netto fallo su Juanfran, ma l’arbitro non concesse il rigore e, anzi, mostrò una ingiusta cartellino giallo al giocatore dell’Osasuna per le sue proteste. All’83esimo minuto, Juanfran fu costretto a terra di nuovo, questa volta per un fallo di Pepe, ma Pérez Burrull non solo non assegnò il rigore, bensì espulse il calciatore per presunta simulazione.
“Se decidi di tuffarti, almeno fallo in modo corretto”. Queste parole, insolite e provocatorie, furono pronunciate da Pérez Burrull a Juanfran durante la partita. Dopo che Gago fece cadere il giocatore di Alicante, l’arbitro consigliò a quest’ultimo di migliorare la sua tecnica di caduta. Le telecamere hanno catturato il momento in cui il fischietto di Cantabria derideva Juanfran per il suo comportamento.
Nella sua relazione sul match, l’arbitro registrò che la prima ammonizione per Juanfran era dovuta a una “protesta evidente contro una decisione, richiedendo un rigore dopo essersi lasciato cadere nell’area avversaria”. La seconda ammonizione, invece, fu per “essersi lasciato cadere nell’area altrui, richiedendo un rigore dopo un contrasto con un avversario”.
Sanzione contro Pérez Burrull
Il Comitato Tecnico degli Arbitri (CTA) ha deciso di sospenderlo per un mese a causa della sua discutibile direzione di gara al Santiago Bernabéu. La situazione suscitò tanto scalpore che l’allora presidente dell’Osasuna, Patxi Izco, lasciò la tribuna con evidente malcontento, dopo aver visto le immagini in replay. Anche altri dirigenti come Juan Pascual e José Manuel Purroy, così come il direttore generale José Gómez e il direttore marketing Carlos Mangado, sostennero la sua protesta. A seguire, anche la consigliera del Governo di Navarra, Maribel García Malo, abbandonò il luogo.
Subito dopo il controverso episodio avvenuto al Bernabéu, i calciatori di Osasuna si scagliarono contro l’arbitro di Cantabria nel corridoio dei spogliatoi. Un giocatore della squadra rossa gli disse: “Vedrai che ti accorgerai dell’errore quando guarderai le immagini in tv”. In quel momento, l’arbitro, mostratosi severo e presuntuoso, rispose: “La televisione ve la mettete dove non batte il sole”. Gli eventi verificatisi non furono riportati nel referto.
In seguito, Pérez Burrull svelò a ‘Radio Marca’ di aver contattato Juanfran per scusarsi di non aver fischiato due rigori. “L’ho chiamato, ma era un periodo in cui le chiamate davano l’idea di essere uno scherzo telefonico. Ricordo che non si fidava. Quando ti rendi conto dell’errore, senti il bisogno di dire: ‘Guarda, oltre al caos, è stata una pessima decisione, mi dispiace’. Inoltre ci fu anche un’espulsione, una situazione complessa. Gli ho detto che mi dispiaceva, che avevo visto l’azione e che era stato calpestato, mentre noi pensavamo di no. È stata una comunicazione molto diretta”, ha ricordato l’arbitro.