La Real Sociedad ha logrado avanzar a los octavos de final de la Europa League tras un partido que, aunque complicado, terminó con una victoria contundente de 5-2 ante un Midtjylland que demostró ser un adversario bastante limitado. A pesar de que los daneses lograron empatar en una ocasión cuando la Real lideraba 2-0, la victoria final fue convincente.
Este triunfo marca una fecha significativa: han transcurrido 9.606 días desde aquel 3 de noviembre de 1998, cuando la Real de Krauss y Darko venció al Dinamo de Moscú en un 3-0 que les permitió avanzar en la Copa de la UEFA.
Desde entonces, la Real no había ganado ninguna otra eliminatoria europea, hasta que, el 20 de febrero de 2025, se rompió esa racha negativa. La clasificación de hoy se logró tras una actuación destacada en un encuentro peculiar, con goles de Sucic (dos), Brais y Oyarzabal. A pesar de crear más oportunidades, no concretaron en más anotaciones, lo que complicó un poco el escenario, especialmente por la lesión de Sucic. Enfrentamientos contra equipos como el Tottenham o el Manchester United seguramente presentarán un desafío mayor para el equipo.
A pesar de las ausencias de Aramburu y Zubimendi, se esperaba que Imanol optara por alinear a jugadores suplentes para asegurar un cruce que ya parecía decidido. Sin embargo, tomó una decisión distinta, usando todos sus recursos disponibles. Olasagasti ocupó la posición de ‘4’, mientras que Aritz jugó como lateral, y se reunieron nuevamente Brais y Sucic en el campo. Se realizaron cuatro cambios respecto al partido contra el Sevilla, de los cuales dos no eran obligatorios, incluyendo las incorporaciones de Kubo y Barrenetxea en lugar de Becker y Sergio.
Inizio travolgente
Negli ultimi anni, raramente si sono vissuti eventi così significativi in una prima frazione di gioco, con emozioni così contrastanti. I primi 20 minuti sono stati un autentico terremoto. Non si trattava tanto della prestazione dei giocatori della Real, quanto piuttosto del deludente rendimento dei danesi, la cui difesa era particolarmente benevola nei confronti degli attaccanti avversari. La Real avrebbe potuto infliggere un colpo durissimo, ma si è limitata a portarsi sul 2-0 in fretta. Barrene, molto attivo, ha tentato un tiro potente che è stato parato magistralmente da Lossl. Al minuto ‘4’, Bech ha commesso un errore che ha consentito a Brais di segnare il primo gol. Nonostante la mancata intesa con il portiere e una scivolata, il galiziano ha segnato approfittando della pressione esercitata. Aritz ha tentato di interrompere l’incantesimo dei calci d’angolo senza successo con un colpo di testa su assist di Kubo, ma il pallone è andato fuori. Anche Oyarzabal ha avuto le sue occasioni grazie a Barrene, che ha superato Andersson con facilità nei primi minuti. Il capitano ha provato prima un volo e poi un tiro potente sul rinvio, ma Lossl ha sventato il secondo tentativo. Dopo altre giocate semplici, con la Real che trovava spazi con incredibile facilità a causa della leggerezza difensiva danese, Sucic ha messo a segno il secondo gol. Oyarzabal ha mostrato una grande abilità nel girarsi e ha atteso il momento ideale per servire Barrene, il quale, con un sinistro preciso, ha assistito Sucic per un gol facile.
Relax e brivido
Tutto sembrava procedere in modo molto agevole, ma un errore ha stravolto la situazione. Barrene, in un momento di disattenzione, ha colpito Castillo in area senza motivo. Fallo di rigore, gol di Buksa e rovesciamento dei ruoli. I visitatori si sono energicamente ripresi, mentre la Real ha mostrato incertezze, oltre a un’intensità decisamente inferiore.
La squadra aveva iniziato a attaccare incessantemente, ma per venti minuti non è riuscita a farlo. Durante quel periodo, il Midtjylland ne ha approfittato per pareggiare, seminando il panico nello stadio di Anoeta. Osorio ha scagliato il pallone dalla distanza dopo che Buksa ha fatto un buon lavoro di sponda in area. L’azione è nata da un errore di Brais in fase di costruzione del gioco. Mentre mancavano sette minuti, la Real faticava a liberarsi della pressione, perdeva possesso e non riusciva a vincere i contrasti… l’ansia era palpabile. Tuttavia, bastava poco per far male al Midtjylland, e i txuri urdin hanno avuto l’opportunità di creare diverse occasioni. Proprio prima dell’intervallo, Lossl ha compiuto un intervento straordinario su un gran tiro di Brais, frutto di una bella azione di Olasagasti e Barrene. Poco dopo, su un passaggio arretrato da corner, ha parato con una mano prodigiosa il tentativo di Barrene, che si mostrava frustrato. Ma alla terza occasione il gol è arrivato. Sul rinvio del corner, il pallone è finito tra i piedi del potente attaccante balcánico, il quale ha mirato e non ha pensato a nulla, solo a segnare. Così è arrivato il secondo gol della giornata, un sospiro di sollievo per Anoeta, che ha esploso in urla di gioia e liberazione, prima di andare a ricaricare le idee negli spogliatoi.
Sventura per Sucic
Purtroppo, la giornata non è stata del tutto positiva. Non erano passati neppure due minuti dall’inizio del secondo tempo che ha subito un infortunio bruttissimo a caviglia e ginocchio a causa di un intervento avversario. Imanol ha immediatamente chiesto il cambio. Troppo tardi. Speriamo che non sia nulla di grave, visto il suo ottimo stato di forma. Al suo posto è subentrato Marín.
Il ritmo della partita calò come era prevedibile. Si alternarono tentativi di attacco da parte dei visitatori e manovre rischiose dei realisti, come nel caso in cui Barrenetxea assistette Marín, il quale calciò a lato con il sinistro. I danesi cominciarono a perdere la pazienza fino a quando Silva, dopo essersi disteso a terra e ritornando in campo, eseguì un calcione volante sul petto di Zubeldia, richiamando alla mente il celebre gesto di De Jong su Xabi Alonso nel 2010. Rossa diretta e la questione si chiuse in modo definitivo. Turrientes tornò in campo dopo sei partite di assenza, mentre Kubo prese una pausa per far posto a Becker. Oyarzabal causò un altro rigore ingenuo, stavolta di Juninho, da una difesa che non sembra reggere. Il capitano non sbagliò dal suo consueto range: gli 11 metri. Óskarsson e Zakharyan giocarono solo per otto minuti, ma bastò loro per completare il punteggio finale, grazie a un ottimo cross del russo e al tap-in da vero ‘9’ dell’islandese, che continua a segnare.
Domenica ci sarà un altro incontro di Liga. Ma prima, questo venerdì, ci sarà l’attesissimo sorteggio europeo.