Nel momento più difficile per l’Atlético de Madrid al Mestalla, un ‘Angelo’ tornò a brillare. Ángel Correa subentrò a Griezmann nel minuto 68, proprio quando il Valencia sembrava vicino a riaprire la partita. Oblak, però, si trovò a dover parare solo due tiri in porta durante tutta la gara: un tentativo di Barrenechea e un colpo di testa di Rafa Mir.
L’ingresso dell’attaccante argentino rianimò il gioco offensivo dell’Atlético, consentendo alla squadra di mantenere maggior possesso. Infatti, subito dopo il suo ingresso, Correa passò il pallone a Julián, il cui tiro venne bloccato da un difensore. Con il Valencia che, per cercare di tornare in partita, schierò attaccanti in campo, l’Atlético cominciò a creare opportunità.
Sorloth ebbe la prima occasione, ma fu Correa a chiudere i conti con il suo gol. Gallagher avviò la ripartenza e Ángel segnò un potente tiro da destra, non lasciando scampo a Mamardashvili. Con questo gol, il numero sette ha raggiunto quota sette reti in questa stagione, un buon traguardo per chi non è un titolare fisso. Ha segnato tre gol in Liga, uno in Coppa e tre in Champions, tra cui alcuni decisivi nei minuti finali delle partite contro l’Athletic Club, il Real Madrid e il PSG. Inoltre, ha offerto quattro assist in questo campionato, il tutto in 1.115 minuti di gioco. Al Mestalla, ha disputato la sua 455ª partita con l’Atlético, diventando il settimo giocatore con il maggior numero di presenze nella storia del club. Attualmente, è a un passo dal raggiungere un’altra leggenda come Carlos Aguilera. Se dovesse farcela, potrà puntare a superare solo altri cinque giocatori. Collar, con 470 presenze, è a 15 partite da raggiungerlo.
Oblak sta affrontando una sfida con i suoi 478 match, ma continua ad accumulare presenze e nelle prossime partite potrebbe raggiungere Tomás Reñones, che ha 483. Davanti a lui si trovano solo Adelardo, con 550 partite, e Koke, che ha già collezionato 672 incontri e potrebbe arrivare a 700 quest’anno con la maglia dell’Atlético. Indubbiamente, Ángel Correa rappresenta una vera e propria icona per questa squadra, essendo quel giocatore numero 12 in grado di segnare e contribuire ai successi del gruppo.