Omar ha dichiarato riguardo al suo avvenire: “Nel calcio, è impossibile prevedere cosa accadrà”

Accanto a Joan Garcia, l’emergere di Omar El Hilali rappresenta una delle notizie più significative e celebri degli ultimi mesi. Il giovane terzino dell’Espanyol, con un’impronta completamente legata alla cantera perica, sta vivendo un periodo di grande successo, risultando insostituibile nel suo ruolo.

Negli ultimi tempi ha ricevuto numerosi complimenti, in particolare dopo aver limitato al minimo l’impatto del giocatore madridista Vinicius, il che ha attirato l’attenzione di grandi club che stanno prendendo nota del suo nome. Omar si è mostrato “tranquillo” quando gli è stato chiesto del suo futuro, ha ricordato che “ha ancora due anni di contratto”, ma ha aggiunto che “nel calcio non si può mai prevedere cosa accadrà”.

Inoltre, ha sottolineato che la vittoria contro l’Alavés “ci dà slancio e rappresenta un momento da godere”, evidenziando come l’Espanyol stia migliorando da quando è iniziato il 2025. Infine, è stato interrogato riguardo agli insulti razzisti subiti dal suo compagno di squadra del settore giovanile, Omar Sadik, e da un giocatore dell’Athletic, Maroan, durante la partita a Cornellà-El Prat. Per l’hispano-marocchino, “la Spagna non è un paese razzista per me. È un luogo molto accogliente per chi proviene dall’estero. Non gioco in modo scomodo, preoccupato per quel che potrebbe dirsi dagli spalti”. – Come sta il gruppo? È tempo di essere più ottimisti? “Il gruppo è più sereno, la vittoria ci ha dato un po’ di respiro, siamo tutti uniti attorno al mister e al messaggio che comunica; siamo molto motivati e non vediamo l’ora che arrivi la prossima partita. Il successo recente ci ha giovato per le sfide future”. – È il suo momento migliore? “Credo di sì, sono in un buon periodo, ma non mi focalizzo troppo su questo, penso a vivere ogni partita e ogni giorno; bisogna rimanere con i piedi per terra, nel calcio nulla è certo”.

Per me, è fondamentale concentrarsi sul domani e poi sul giorno successivo; il calcio è in continua evoluzione e bisogna rimanere con i piedi per terra” – È il momento migliore della stagione per la squadra? “A mio avviso, sì. In questo 2025, il gruppo si è presentato con una mentalità rinnovata. Fin dal primo allenamento dopo le vacanze si è notata una differenza, come ha sottolineato il mister. Speriamo di continuare su questa strada in crescita che ci porterà risultati positivi” – Cosa hai imparato a essere titolare in Prima Divisione a 21 anni? “Ho acquisito molte conoscenze nuove, ci sono aspetti che dovevo apprendere e ci sono riuscito. Alcune situazioni le gestisco ora con maggiore sicurezza, ma ce ne sono altre su cui voglio migliorare. Non sono perfetto, ma confido di poter affinare tutte le mie abilità in un futuro prossimo” – Come state preparando la partita di lunedì contro il Villarreal? “La prepariamo come una settimana normale, anche se giocare di lunedì porta a delle differenze. Abbiamo piena fiducia di ottenere i tre punti, altrimenti non ci presenteremmo. Sono sicuro dell’impegno della squadra; vedo come si allenano e la loro determinazione. Siamo pronti a lottare per la vittoria” – Tre gare prima della pausa per le nazionali “Il successo contro l’Alavés ci ha dato una boccata d’aria, è il momento di goderselo e non focalizzarsi solo sugli aspetti negativi. Al momento pensiamo unicamente al Villarreal; una volta superata questa partita, ci concentreremo sui prossimi match. Finora abbiamo fatto bene affrontando un incontro alla volta, e dobbiamo continuare in questo modo”. – Ritorna alla ribalta il tema degli insulti razzisti “Per me, la Spagna non è un paese razzista; altrimenti non ci sarebbe tanta multiculturalità. Certamente esiste una minoranza che non apprezza chi proviene da nazioni diverse, ma in Spagna le persone provenienti dall’estero vengono generalmente accolte bene. La mia famiglia ha vissuto e continua a vivere qui molto comodamente”.

È un paese molto accogliente per chi arriva dall’estero. Personalmente, non mi sento a disagio per ciò che potrebbe dire il pubblico; sono così concentrato sul gioco che non percepisco né i commenti positivi né quelli negativi. La mia clausola di 15 milioni è alla portata di molte squadre, ma sono sereno, ho ancora due anni di contratto dopo aver rinnovato due anni fa. Tuttavia, nel calcio tutto può succedere, ma sono tranquillo e focalizzato su ciò che devo fare, qualsiasi cosa abbia in serbo il futuro lo affronterò quando sarà il momento.

Per quanto riguarda la nostra recente ripresa, credo che la chiave sia stata la nostra solidità difensiva, migliorata notevolmente nel girone di ritorno, e il controllo delle aree di gioco. Nella prima metà della stagione, per piccoli episodi perdevamo molte partite; adesso, invece, siamo noi a vincerle grazie a quegli stessi dettagli. Abbiamo fatto progressi significativi in entrambe le fasi e così siamo riusciti a conquistare i tre punti.

Giocare due turni di fila di lunedì non è l’ideale per un calciatore, che preferirebbe disputare le gare di sabato pomeriggio o in serata per permettere a più persone di assistere, specialmente se si gioca in casa, così famiglie e bambini possono godersi la partita. Tuttavia, le decisioni non spettano a noi e ci presenteremo pronte a competere indipendentemente dal giorno fissato.

Infine, riguardo agli insulti ricevuti a Cartagena, credo sia fondamentale che chi si reca allo stadio con l’intento di offendere non possa entrare. Un campo da calcio dovrebbe essere un luogo di divertimento e chi desidera sfogarsi o insultare non ha ragione di essere presente. Chi sceglie di divertirsi è il benvenuto, mentre chi insulta dovrebbe restare fuori dagli stadi.

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