Míchel Sánchez ha sottolineato l’importanza del pareggio contro il Celta, considerandolo un progresso dopo aver subito tre sconfitte consecutive. Sebbene abbia riconosciuto le difficoltà della partita, ha elogiato l’atteggiamento e l’intensità della sua squadra, particolarmente dopo aver subito il secondo gol.
“La squadra ha mostrato grande aggressività e intensità, ma difendere contro il Celta è complicato a causa delle numerose situazioni che creano in fase di uscita palla, il che a volte ci ha messo in difficoltà. Tuttavia, abbiamo avuto buoni momenti e, dopo tre sconfitte, abbiamo svolto un ottimo lavoro mentale, poiché il loro secondo gol avrebbe potuto essere devastante, e penso che abbiamo fatto un passo in avanti”, ha spiegato.
Secondo il tecnico madrileno, il punto guadagnato è significativo poiché interrompe una serie negativa, anche se ha ammesso che il Celta ha presentato molte sfide con il suo stile di gioco. Míchel ha dichiarato che il Girona ha cercato di adattarsi tatticamente per contrastare l’attacco avversario, optando per un 4-4-2 in fase di pressing. “Credo che abbiamo riacquisito molti palloni, ma ci hanno anche dominato, poiché cambiano strategia a seconda della pressione”, ha aggiunto. Nonostante ciò, ha riconosciuto che in alcuni frangenti è mancata la comunicazione e che la squadra ha agito d’impulso con il pallone.
Il cambio di David López non è avvenuto a causa del rigore assegnato. “Non attribuisco mai la colpa, al contrario. I cambi sono stati tattici, e la sostituzione di David e Oriol è stata una scelta dovuta al cambiamento di sistema. Volevo che Iván e Yangel si allungassero per semplificare l’uscita di Arthur, ma non ha nulla a che vedere con il rigore”, ha chiarito. Riguardo al rigore, non ha avanzato altre richieste. “Mi dicono che potrebbe non essere, ma l’arbitro ha fischiato e basta. Qui, la responsabilità delle vittorie e delle sconfitte ricade su di me, specialmente per quanto riguarda le sconfitte”, ha concluso.
Míchel ha delineato chiaramente le sue intenzioni: sebbene il suo ambizioso obiettivo sia quello di competere in Europa, riconosce che al momento la squadra non è ancora pronta per tale sfida. Pertanto, la priorità deve essere quella di garantire la permanenza nella massima serie. “La nostra situazione attuale indica che il primo traguardo del club deve essere la stabilità in Serie A”, ha dichiarato. Ha anche menzionato la difficoltà nel trovare la rete, sottolineando che non si tratta esclusivamente di un problema degli attaccanti, ma coinvolge l’intero gruppo, che deve essere più incisivo nella fase offensiva. Infine, ha elogiato il contributo di Arthur, che ha iniziato la partita e ha lasciato buone impressioni. “È un calciatore molto dinamico con il pallone, eccellente nel mantenere la palla e nella fase di conduzione. In questo senso, rappresenta un valore aggiunto che ci mancava. Tuttavia, oggi si è sentito molto stanco e deve ancora recuperare il ritmo di gioco. Sono fiducioso che, gradualmente, raggiungerà buoni livelli, permettendoci di avere un gioco di transizione più fluido, poiché, in questo aspetto, è il nostro giocatore più distintivo”, ha concluso.