Negli ultimi quindici giorni, Mikel Merino ha dimostrato la sua importanza per l’Arsenal, realizzando tre reti. Il centrocampista spagnolo ha assunto un nuovo incarico nella formazione di Arteta e la sua prestazione è stata eccezionale. Infatti, Merino si è affermato come il miglior marcatore dell’Arsenal dall’inizio dell’anno, contribuendo a riportare i londinesi in corsa per un importante trofeo come la Champions League.
Tutto è cominciato tre settimane fa, quando Arteta, a causa degli infortuni di Gabriel Jesus, Kai Havertz, Bukayo Saka e Gabriel Martinelli, ha dovuto esplorare le opzioni limitate a sua disposizione per affrontare il Leicester. La scelta è ricaduta su Nwaneri, che ha brillato nella sua prestazione, prima di cedere il posto al calciatore spagnolo.
Merino è subentrato al 69′ e ha sbloccato la situazione con un gol, assistito proprio dal giovane attaccante. Ha poi completato l’opera con un’altra rete da attaccante puro.
Dopo aver chiuso l’incontro che stava diventando complesso per i gunners, Arteta ha commentato che, sebbene Merino non sia un centravanti tradizionale, possiede un ottimo tempismo e un innato fiuto per il gol, capace di anticipare le situazioni di pericolo. Da quel momento, ha sempre fatto parte dell’undici titolare. Ha anche segnato nuovamente in Champions, con un gol astuto che ha ampliato la vittoria dell’Arsenal contro il PSV, dimostrando così che la squadra non risente dell’assenza di Havertz, il quale era e rimane il miglior marcatore del club.
Intanto, la Real Sociedad ha sperimentato la mancanza di Mikel Merino. È difficile trovare un sostituto per un giocatore così unico, e la squadra continua a faticare in attacco, pensando ai numerosi gol che il centrocampista spagnolo sarebbe stato in grado di realizzare.
I tifosi di San Sebastián sentono la mancanza della brillantezza del loro giocatore, della sua abilità nel farsi avanti, del suo modo di comprendere il gioco, della sua capacità di conquistare il possesso nelle situazioni di gioco, della sua energia sul campo e del suo contributo offensivo. Ma ciò che più li manca è la sua abilità di creare spazi, approfittando delle opportunità che arrivano da posizioni più arretrate. In altre parole, il suo tiro e il suo senso del gol.