Nel momento di maggiore difficoltà per il Real Madrid, che si trovava in difesa, pressato dall’Atlético e con il gioco interamente orientato verso la propria metàcampo, Brahim Díaz ha realizzato all’improvviso il gol dell’2-1. La sua azione nell’area di rigore, con un finta che ha superato un difensore esperto come José María Giménez, ingannato nonostante la sua esperienza, e il tiro verso il palo opposto hanno rivitalizzato la sua squadra nell’andata, quando il punteggio di 1-2 sembrava più probabile del 2-1.
Dopo la partita, un particolare che era sembrato insignificante durante il match è emerso, dando avvio a una discussione: il gol del giocatore marocchino era in posizione di fuorigioco? È chiaro che non c’era fuorigioco attivo da parte di Brahim, il quale ha dovuto tirare attraverso una giungla di avversari.
Tuttavia, ci potrebbe essere una posizione di fuorigioco di Vinicius, il cui posizionamento potrebbe aver disturbato la visuale del portiere Oblak, a causa della traiettoria del tiro e della sua posizione. L’angolo in cui si trovava il brasiliano, nella visuale del portiere dell’Atlético verso Brahim, avrebbe potuto essere interpretato come un’interferenza nel gioco e il gol annullato. Alcuni ex arbitri condividono questa opinione. Infatti, pare che Oblak abbia avuto una reazione tardiva perché ostacolato dalla presenza di giocatori. Altri, al contrario, ritengono che la posizione del brasiliano non sia stata sufficiente ad influenzare l’azione. Cosa stabilisce il regolamento? Secondo il regolamento, “un giocatore in posizione di fuorigioco sarà sanzionato solo nel momento in cui il pallone tocca o viene giocato da un compagno di squadra, se partecipa attivamente al gioco in uno dei seguenti modi: interferendo nel gioco, giocando o toccando un pallone passato o toccato da un compagno; oppure interferendo nel gioco di un avversario in una delle seguenti tre modalità”.
Ci sono diversi modi in cui un giocatore può interferire con l’azione di un avversario. Il primo riguarda l’ostacolo alla vista del portiere avversario, impedendo in questo modo di giocare il pallone. Il secondo modo è il tentativo diretto di conquistare la palla. Si aggiunge, come terzo punto, l’azione di cercare di giocare un pallone che si trova nelle vicinanze, influenzando così il giocatore avversario. Infine, la quarta possibilità consiste nell’effettuare un’azione che influisca sulla capacità di un avversario di controllare il pallone. Nel caso in esame, si fa riferimento alla prima situazione, ossia l’interferenza nella visuale del portiere dell’Atletico di Madrid. È importante notare che il regolamento specifica che si deve considerare la distanza tra un giocatore in posizione di fuorigioco e il portiere o il difensore. Sembra che né Clément Turpin né il VAR abbiano ritenuto che la distanza fosse sufficiente a configurare un’infrazione.