Jesús Areso, difensore destro del Osasuna, si è distinto come il calciatore più costante della squadra nel mese di febbraio, guadagnandosi il suo primo riconoscimento come ‘Giocatore Kosner del mese’. Il giovane navarro ha accumulato 46 punti, superando di poco i compagni Aimar Oroz e Sergio Herrera, entrambi fermi a 44.
In una conversazione con Kosner, sponsor principale della società, Areso ha espresso la sua gioia per questo onore: “Ricevere un premio è sempre un evento significativo, specialmente quello di giocatore del mese di febbraio. Ritengo che la stagione stia migliorando e sto vivendo un momento molto positivo.
Questa è una bella ricompensa che chiude in bellezza il mese di febbraio.” Attualmente, l’Osasuna occupa l’undicesima posizione in classifica e tiene d’occhio le zone europee, ma Areso preferisce adottare un approccio più cauteloso: “Personalmente, penso che la priorità debba essere quella di garantire la nostra permanenza. Come team, la cosa più importante è raggiungere questo obiettivo prima di pensare a qualcosa di più in alto. Abbiamo avuto varie occasioni per accorciare le distanze e sono sicuro che ne avremo molte altre.” Sabato prossimo, la squadra navarre affronterà una sfida ardua contro il Barcellona, attualmente in testa alla classifica. Tuttavia, il difensore è convinto che possano sorprendere e conquistare la vittoria: “La partita di andata contro il Barça era simile a quella di adesso (…) Credo che sia possibile, possiamo farcela, e ci proveremo, ma dovremo disputare una partita impeccabile e sperare che loro non siano al massimo.” A livello personale, Areso sta diventando un elemento insostituibile per Vicente Moreno e accumula molti minuti in campo; a suo avviso, questo sta contribuendo alla sua crescita: “Sento di essere un giocatore più maturo rispetto all’anno scorso, perché ho migliorato in diversi aspetti.”
Ci sono aspetti del gioco che si acquisiscono attraverso le partite, e con maggiore esperienza e more match, migliorerò come calciatore. Sento di non aver ancora raggiunto il culmine delle mie capacità. In questa ottica, evidenzia che uno dei motivi del suo attuale livello di prestazione è legato alla sua esperienza di prestito al Burgos: “Si dice spesso che la Serie B sia una sorta di leva militare, e per me è stata proprio così. Questa esperienza mi ha fatto diventare un giocatore migliore e mi ha aiutato a prendere coscienza delle mie abilità, che a volte nemmeno si riconoscono da soli. Mi ha permesso di evolvere sia come calciatore che come persona”.
Il desiderio di rappresentare la Nazionale è sempre vivo. Nel 2018 ha vinto la Coppa dell’Atlantico con la squadra Under-19, sotto la guida di Luis de la Fuente, attuale allenatore della Nazionale, che lo ha incluso nella prelista per le convocazioni: “È un sogno che ho sempre inseguito fin da piccolo. Ogni atleta aspira a giocare per la selezione spagnola e sento di avere qualche possibilità. Essere nella prelista significa che ho un’opportunità, anche se piccola, e intendo sfruttarla al massimo. Tuttavia, non bisogna ossessionarsi o focalizzarsi eccessivamente su questo, poiché potrebbe generare ansia. Penso sia fondamentale procedere giorno per giorno, allenamento dopo allenamento e partita dopo partita, ed è proprio questo atteggiamento che mi ha portato a entrare nella prelista e ad avere una chance.”