Il Colosseo aspettava con interesse il match contro l’Atlético di Madrid

L’Atlético de Madrid destava particolare interesse per il match contro il Getafe. Era comprensibile, considerando che la squadra di Bordalás non riusciva a battere i colchoneros dal 2011, anno in cui il Getafe aveva festeggiato una vittoria contro l’Atlético.

Da allora, erano trascorsi 27 incontri ufficiali tra campionato e coppa senza un successo. Né Bordalás né il Getafe avevano mai vinto contro l’allenatore argentino, con il quale avevano collezionato tre pareggi e undici sconfitte in quattordici confronti.

I tifosi del Getafe erano infuriati a causa di un contenzioso rigore per mano, fischiato da Cuadra Fernández.

Mentre il direttore di gara esaminava i replay, Simeone cercava di mantenere la calma, mentre Bordalás tentava di esercitare pressioni. I giocatori del Getafe manifestavano il loro dissenso. Questa decisione controversa portò a diverse ammonizioni e all’espulsione del viceallenatore del Geta.

Nel frattempo, Koke Resurrección, presente in tribuna nonostante un infortunio, tirò un sospiro di sollievo quando il minuto 75 si avvicinava, con l’Atlético che sembrava avere il controllo del match. Tuttavia, da quel momento in poi, tutto cambiò. La squadra di Simeone, inaspettatamente, smise di giocare, a partire dall’espulsione di Ángel Correa, seguita immediatamente dal primo gol di Arambarri.

In un momento di svantaggio, sopraffatti dall’energia degli avversari, si ritrovarono sul punteggio di 2-1, con l’intero stadio che intonava “ole, ole, ole” mentre i loro calciatori si scambiavano la sfera. Alla fine dell’incontro, i giocatori si abbracciarono, ballando sotto la curva sud dello stadio, mentre il pubblico festeggiava una vittoria che aspettava da tanto tempo.

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