L’Atlético si ritrova a ripetere gli stessi errori in un contesto cruciale

Lontano dal Metropolitano, l’Atlético de Madrid ha ripetuto gli stessi errori difensivi che hanno contribuito a una serie di otto gol subiti nelle ultime quattro partite. Questo avviene in un momento cruciale, quando la battaglia tra successo e insuccesso è più accesa che mai.

“Dobbiamo migliorare la nostra prestazione”, ha affermato Diego Simeone, il loro allenatore, in risposta a domande sull’arbitro o su fattori del recente incontro con il Getafe, che ha fatto scivolare la squadra al terzo posto, superata da Real Madrid e Barcellona, con i catalani che hanno anche una partita da recuperare contro l’Osasuna.

Il rendimento del secondo giro del campionato ha alzato un campanello d’allarme: mentre nella prima metà il team aveva lasciato sul campo solo 13 punti in 19 incontri, nei successivi otto, da quando aveva conquistato il titolo di “campione d’inverno”, ha già perso 12 punti. Ha ottenuto 12 punti sui 24 disponibili, con tre vittorie, tre pareggi e due sconfitte. Nella prima fase, infatti, la squadra era stata battuta solo una volta, perdendo 1-0 contro il Betis a Siviglia. Inoltre, l’Atlético ha ottenuto meno della metà dei punti disponibili nelle partite in trasferta. Su tredici viaggi, ha trionfato in sei occasioni (0-1 contro l’Athletic, 0-1 col Celta, 0-1 a Mallorca, 0-5 a Valladolid, 1-2 a Barcellona e 0-3 a Valencia), ha pareggiato quattro volte (2-2 con il Villarreal, 1-1 col Rayo Vallecano, 1-1 con la Real Sociedad e 1-1 col Real Madrid) e ha subito tre sconfitte, che coincidono con i soli tre ko in 27 match: 1-0 con il Betis il 27 ottobre, 1-0 col Leganés il 18 gennaio e 2-1 col Getafe questo domenica.

Nella corsa per LaLiga, l’Atletico si posiziona come la seconda miglior squadra in casa, avendo ottenuto dieci vittorie e quattro pareggi su quattordici partite al Metropolitano, ma ha accumulato otto punti in meno rispetto al Barcellona nelle gare in trasferta. Inoltre, l’Atlético ha ancora sei trasferte da affrontare (Espanyol, Sevilla, Las Palmas, Alavés, Osasuna e Girona) e solo cinque match casalinghi (contro il Barcellona, Valladolid, Rayo Vallecano, Real Sociedad e Betis). Ora non è più in grado di controllare il proprio destino per aggiudicarsi LaLiga, avendo perso questa possibilità a Getafe, dove ha subito una sconfitta sorprendente, aggravata dalla decisione arbitrale che ha visto Alexander Sorloth, capocannoniere delle principali leghe, segnare su rigore. Questo è avvenuto al minuto 75. L’espulsione di Ángel Correa all’87° minuto ha complicato ulteriormente la situazione, poiché il giocatore è a rischio di sanzione, che può variare da 4 a 12 giornate, a causa delle ingiurie rivolte all’arbitro Cuadra Fernández (che ha documentato nel referto insulti gravi come “figlio di mille prostitute, vigliacco, la madre che ti partorì”). Da quel momento in poi, tutto è crollato tra l’88° e il 93° minuto, con due reti di Mauro Arambarri che evidenziavano una preoccupante fragilità difensiva dell’Atlético, che fino a qualche tempo fa era solida. Questo aspetto è stato messo in luce non solo dal Barcellona, che ha segnato quattro gol nella semifinale di andata di Coppa del Re, con alcuni di questi frutto di errori evitabili su calci piazzati, e dal Real Madrid, che ha realizzato altre due reti nella Coppa dei Campioni, ma anche dal Getafe, il cui primo gol è nato da un calcio piazzato.

Un incontro distante, che ha stravolto la linea difensiva, sia individualmente che come squadra, dell’Atlético, culminato con il gol di Mauro Arambarri. L’uruguaiano ha replicato nel secondo gol, approfittando di un tiro di Diego Rico da lontano. Sotto la marcatura di Robin Le Normand, ha toccato la sfera nel momento preciso per superare Jan Oblak. Alla vigilia, Simeone aveva sottolineato il valore della difesa: “Le squadre che raggiungono i massimi traguardi sono quelle che subiscono meno reti. Non esiste una squadra vincente che incassi molti gol. Questo è evidente nei numeri di tutte le leghe. È chiaro che, oltre al lavoro difensivo, esiste un’importanza della fase offensiva per riuscire a segnare, che è l’aspetto fondamentale di questo sport”.

LA STRUTTURA DIFENSIVA INIZIA A CEDERE. L’Atlético ha incassato 18 gol in questo campionato, il numero più basso, ma sei di questi sono arrivati nelle ultime sette partite. Inoltre, dieci nelle undici più recenti. Se allarghiamo l’analisi a tutte le competizioni, il quadro è più preoccupante: dieci reti subite negli ultimi sette match ufficiali e otto nelle ultime quattro. Un chiaro segnale d’allerta. “Ogni sconfitta fa sempre male. Siamo consapevoli che la lotta per LaLiga è serrata, ma ci sono ancora molti incontri da affrontare e dobbiamo continuare a lavorare”, ha dichiarato il centrocampista Pablo Barrios, che è stato inizialmente tenuto in panchina dall’allenatore argentino e poi reinserito in campo dopo l’intervallo. Sospeso per ammonizione, il campione olimpico non ha ricevuto cartellino, restando a disposizione per la sfida decisiva di domenica contro il Barcellona, insieme a Julián Alvarez e José María Giménez. Prima, però, c’è da affrontare il derby di Champions League contro il Real Madrid, che si giocherà mercoledì allo stadio Metropolitano, dove l’unica opzione per avanzare è la rimonta.

La sconfitta esterna per 2-1, caratterizzata da errori difensivi, costringe la squadra a recuperare nel ritorno al Metropolitano. Si tratta di un momento cruciale, poiché la ripetizione di simili problematiche minaccia seriamente le loro ambizioni.

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