Il costo aggiuntivo per l’Athletic di partecipare all’Europa

Era qualcosa che si poteva prevedere. Chiunque, in un modo o nell’altro, si aspettava una situazione simile, sia sugli spalti che sul campo. Una sensazione di amarezza, davvero spiacevole. Un punto, e basta. Non voglio neanche menzionare le tensioni tra tifosi.

È davvero un peccato arrivare a uno dei match più significativi degli ultimi tempi in questo modo. Non ricordo nulla di simile da quando c’è stata quella diatriba tra Clemente e Sarabia. Come una volta disse Caparrós, è sorprendente come si possa passare da una posizione rispettabile a una meno dignitosa, con tutto il rispetto.

San Mamés, La Catedral, è diventata un vero caos. Vorrei scendere da questo giro. Eppure è così che stanno le cose. Abbiamo dovuto pagare ancora una volta il prezzo del calcio europeo. Questo è il quinto pareggio dopo le partite internazionali. Potrei dire che non è poi così male. Il Mallorca si è dimostrato un avversario molto forte. È una squadra che, proprio come l’Athletic, sa come competere, a prescindere dal livello di gioco. Un buon test per giovedì contro la Roma, qualcosa è sempre meglio di niente. Non serviva essere un genio per prevedere un pareggio. Sei dei dieci ultimi incontri con i bermelloni sono finiti così. In più, il match è stato incastrato tra le due sfide contro la squadra italiana. La rotazione è stata sensata e la squadra ha mostrato poca anima fino all’ingresso di Iñaki e Maroan. Buona prestazione di Gorosabel, con un assist che mi ha fatto pensare a Argote. Un match in meno e un punto di vantaggio. Resta da giocare ancora undici partite. E giovedì ci attende una finale.

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