Il match dell’anno si presenta nel momento più difficile per l’Athletic

L’Athletic, in un periodo straordinario, vanta ben 16 incontri senza subire sconfitte. Un traguardo di enorme valore, ma proprio mentre si intensificano le sue limitate chance in campionato e le sue aspirazioni in Europa, la squadra inciampa. È timore di fallire o di non sfruttare un’opportunità? Forse c’è la difficoltà di realizzare le aspettative create? Con due sconfitte ravvicinate contro avversari di alto livello in trasferta, unite a un pareggio in casa contro il Mallorca, sono nati dei dubbi.

Tre partite non costituiscono un dramma, né rappresentano un solido argomento, ma ci sono ulteriori elementi negativi da considerare.

Questi giorni di marzo ci rammentano una piccola crisi, simile alla nota crisi dei missili. Un periodo di tredici giorni che nel 1962 fece trattenere il fiato al mondo.

Il primo, l’Athletic ha subito una sconfitta al Metropolitano. Il prossimo 13 ci giocheremo le chance europee contro la Roma.

Il clima che circonda Bilbao è teso, con un’atmosfera di crisi che minaccia i fondamenti de La Catedral. Ciò che è accaduto domenica tra i tifosi è stato imbarazzante. Un vero e proprio Defcon 2. Questa situazione desta preoccupazioni più gravi. Si tratta di una sorta di guerra civile in una stagione che si preannunciava come la migliore degli ultimi quarant’anni. Non c’è rimedio che possa mettere a posto le cose, nemmeno l’intervento di Kennedy. I nostri avversari gioiscono.

Ranieri sicuramente sarà felice della situazione. Sa bene quanto San Mamés possa influenzare e spronare la squadra, oppure magari affossarla. Ognuno dovrà fare i conti con le proprie responsabilità in questa situazione tesa.

Giovedì, il giorno dopo domani, non possiamo permetterci di vivere una situazione simile. Rischieremmo di diventare oggetto di derisione da parte delle altre tifoserie. L’Athletic, che i nostri predecessori hanno sostenuto, merita qualcosa di meglio.

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