Quando il Girona ha bisogno di un gol, di solito si fa strada un nome ricorrente: Cristhian Stuani. Ancora una volta, l’attaccante uruguaiano si è fatto notare per salvare la sua squadra in un match che sembrava complicarsi. È entrato in campo a venti minuti dalla fine, in un momento in cui l’Espanyol aveva già segnato per primo e il team necessitava di un leader in campo.
La sua presenza ha subito cambiato le sorti dell’incontro, in sinergia con Portu, e come spesso accade, il suo contributo è stato immediato.
Il capitano ha trasformato il rigore che ha portato il punteggio sull’1-1, rivestendo ancora una volta il ruolo di capocannoniere della squadra per la stagione corrente, con cinque reti all’attivo.
Tuttavia, al di là del gol e del punto ottenuto, Stuani ha ulteriormente rafforzato il suo posto nella storia della Liga, diventando il giocatore con il maggior numero di gol realizzati subentrando dalla panchina nella storia della competizione. Con 31 reti in questa situazione, supera nomi illustri come Julio Salinas (28) e Messi (27).
Non sorprende che Míchel si sia rivolto a lui come miglior soluzione quando la partita richiede un cambiamento decisivo. Questo è avvenuto in svariate circostanze, ma in particolare nelle situazioni di ieri sera, dove una storia simile sembrava ripetersi. Con il punteggio sfavorevole e il tempo in esaurimento, l’ingresso di Stuani e Portu ha rappresentato un punto di svolta. Il Girona è passato dalla frustrazione alla determinazione.
Controversie nei minuti di recupero.
La serata avrebbe potuto essere ancora più memorabile se non fosse stata per la controversia che è emersa. Durante il recupero, il giocatore uruguayo è tornato a far parlare di sé, coinvolto in un episodio contestato all’interno dell’area con Calero. Un corpo a corpo che ha sollevato il sospetto di una possibile infrazione da parte del difensore ospite, ma che il VAR ha deciso di non esaminare, scatenando la frustrazione dei tifosi in visita. Questo episodio ha lasciato aperte molte interpretazioni e avrebbe potuto portare a un nuovo rigore a favore dei ‘gironins’.
Al di là del punteggio conclusivo, la storia si è ripetuta: il solito, infallibile, ha fatto ciò che sa fare meglio. Con i suoi 38 anni, Stuani continua a dimostrare di essere un elemento fondamentale, un attaccante di altissimo livello che non delude mai nei momenti decisivi. La sua intelligenza di gioco, il suo carisma e il suo attaccamento alla squadra lo rendono una figura imprescindibile. Questo è ben noto a Montilivi e, a Cornellà, dove il suo passato in bianco e blu è ancora ben presente, hanno dovuto nuovamente affrontare la sua determinazione.