Gli eventi della partita di ritorno degli ottavi di finale di Champions League, in cui si è svolta la serie di calci di rigore tra Atlético de Madrid e Real Madrid, hanno suscitato ampio interesse a livello globale. Questo incontro ha sollevato discussioni intense riguardo alla possibile doppia touch del pallone da parte dell’attaccante argentino durante il tiro dal dischetto, e se l’arbitro Szimon Marciniak abbia preso la decisione giusta nell’annullare il rigore.
Per i campioni storici dell’Atlético, che pur non avendo assistito a questo episodio specifico al Metropolitano, hanno vissuto momenti in cui il Real Madrid è stato avvantaggiato nei loro scontri, la questione si inserisce in un contesto di ingiustizie che dura nel tempo.
Di conseguenza, l’interesse era alto per sentire l’opinione del diretto interessato, Julián Álvarez. Il calciatore campione del mondo ha condiviso i suoi pensieri sui social media dopo la partita, esprimendo la sua delusione: “Fa male essere eliminati dopo aver combattuto fino all’ultimo minuto. Non ce l’abbiamo fatta, ma questa squadra ha dimostrato carattere e passione. Grazie ai nostri tifosi per il supporto costante e per rendere ogni incontro speciale. Ora dobbiamo guardare avanti e concentrarci sul futuro. Congratulazioni al Real Madrid per la qualificazione,” ha scritto il giocatore. Questa reazione non era quella che molti si aspettavano e non chiariva se avesse effettivamente toccato il pallone due volte, né faceva riferimento all’ingiustizia subita. Tuttavia, secondo Rubén Cano, una leggenda del club e un compatriota, che ha vissuto esperienze simili contro il rivale di sempre, è solo una questione di tempo prima che ‘Araña’ si renda conto di con chi ha a che fare. “Quando lo tratteranno nell’ingiustizia per 50 volte e si burlano di lui e della gente dell’Atlético, capirà contro chi gioca,” ha scritto l’ex giocatore simbolo del club.