Kevin Gameiro ha annunciato il suo ritiro dal calcio professionistico all’età di 37 anni, chiudendo un percorso sportivo caratterizzato da successi significativi con squadre come il Sevilla FC, l’Atlético de Madrid e il Valencia CF. Il suo periodo all’Atlético e al Valencia è stato particolarmente memorabile, poiché ha giocato un ruolo chiave nella conquista della Coppa del Re nel 2019, segnando reti decisive.
Gameiro ha concluso la sua carriera all’Strasburgo, lasciando un impatto duraturo nella memoria dei tifosi di entrambe le squadre, sia del Sevilla che del Valencia.
La sua avventura all’Atlético, tuttavia, non è stata altrettanto luminosa. Si potrebbe considerare Gameiro uno di quei attaccanti che, giunti nel club con grandi aspettative, non sono riusciti a lasciare un segno significativo e sono partiti prematuramente.
Dopo due stagioni, ha deciso di trasferirsi al Valencia, avendo messo a segno 27 gol in 82 presenze. Il club spagnolo aveva investito 32 milioni di euro per acquistarlo dal Sevilla nella stagione 2016/17, in parte per colmare il vuoto lasciato dalla deludente esperienza di Jackson Martínez, che era partito verso la Cina nel mercato invernale precedente.
Nella sua prima stagione all’Atlético, Gameiro ha realizzato 17 gol, un risultato rispettabile, ma l’anno successivo ha segnato solo 11 reti, un dato che ha contribuito alla sua uscita anticipata. Nonostante ciò, ha avuto il suo momento di gloria alzando il trofeo della Europa League a Lione nel 2018. Nel suo messaggio di addio, ha condiviso con emozione: “Ogni attimo passato in campo, da Strasburgo a Valencia, a Lorient, PSG, Sevilla e Atlético de Madrid, rimarrà impresso nella mia mente e nel mio cuore. Ma è giunto il momento di chiudere questo splendido capitolo della mia vita con orgoglio e una punta di nostalgia”.
Desidero esprimere la mia gratitudine a tutti coloro che hanno condiviso il mio percorso: dal mio centro di preparazione ai club in cui ho militato, dai miei compagni di squadra (un ringraziamento particolare al mio compagno di stanza qui e oggi socio Khalid), a tutti gli allenatori, alla squadra francese di cui ho avuto l’onore di far parte, e a tutti i membri dello staff tecnico e medico, compreso Arnaud e i fisioterapisti. Un riconoscimento speciale va ai miei agenti e all’agente che si occupa della mia immagine, Frank. Ma, soprattutto, voglio ringraziare voi, i miei tifosi, che mi avete sempre sostenuto e riempito di affetto. Naturalmente, un pensiero affettuoso va ai miei genitori, senza i quali il mio sogno d’infanzia non sarebbe potuto diventare realtà, a mio fratello Yoann, che è sempre stato il mio primo sostenitore, ai miei amati nonni, a cui tengo molto, e a tutta la mia famiglia e ai miei amici più cari. Ringrazio anche mia moglie Lina e i miei figli Aaron e Ayden, che mi hanno sempre incoraggiato e amato, offrendomi supporto quotidiano lungo la mia carriera. Vi voglio bene, ragazzi. Un capitolo si chiude, ma la mia passione per il calcio rimarrà eterna.