La Real Sociedad ha sido indubbiamente più colpita rispetto al Madrid a causa dei riposi inferiori alle 72 ore

La questione della programmazione degli orari in LaLiga è tornata sotto i riflettori a seguito delle affermazioni di Carlo Ancelotti. Il tecnico del Real Madrid ha dichiarato che la sua squadra non scenderà più in campo senza un intervallo minimo di 72 ore tra le partite.

Questa situazione assume particolare importanza in vista della semifinale di ritorno di Coppa del Rey contro la Real Sociedad. Ancelotti ha addirittura minacciato di non giocare, sottolineando un problema che, sebbene colpisca vari club, ha un impatto tra i più severi sui baschi.

La Real Sociedad si trova tra le uguaglianze più svantaggiate dai turni di gioco del calcio spagnolo. Considerando le tempistiche di inizio delle partite e non solo quelle tra la fine di un match e l’inizio del successivo, quest’anno ha già affrontato 9 sfide in meno di 72 ore su un totale di 46, il che rappresenta quasi il 20% delle sue gare. Questi valori sono paragonabili a quelli dell’Athletic Club, ma superiori a quelli del Real Madrid, che ha affrontato solo 4 match in condizioni simili. Nonostante le statistiche più favorevoli rispetto a molti altri club, la Real Sociedad ha alzato la voce per denunciare la situazione. Il Betis, d’altra parte, risulta essere la formazione più colpita dalla gestione degli orari. Nonostante la pesantezza del calendario, la Real Sociedad continua a competere ad alti livelli in LaLiga, in Coppa del Rey e in Europa. Tuttavia, l’ineguale distribuzione degli orari mette in luce una problematica strutturale che incide in modo particolare sui club coinvolti in più competizioni. Mentre alcuni team chiedono un maggiore riposo, la Real si ritrova a dover affrontare un calendario senza tregua.

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