Probabilmente, l’espressione “a lo bajini” avrà trovato un piccolo posto nella storia recente dell’Athletic, poiché è stata, in un certo senso, il motto che ha accompagnato la conquista della Coppa del Re nella scorsa stagione. Iñaki Williams è stato il primo a farne uso, riferendosi a un modo di operare discreto, lontano dai clamori e dalle attenzioni eccessive.
Si può tradurre con un detto: “chi mangia in silenzio, ripete”. Questa espressione è stata adottata dai giocatori anche in questa stagione, vista la forma positiva della squadra e le prospettive entusiasmanti, come la possibilità di qualificarsi per la Champions League del prossimo anno o di arrivare alla finale di Europa League, che si giocherà quest’anno a San Mamés.
Questi obiettivi ambiziosi sono alla portata, ma non ancora raggiunti, quindi è fondamentale continuare a lavorare “a lo bajini”. Questa mentalità si adatta perfettamente all’Athletic, non essendo mai uno di quei club che vengono sempre indicati tra i favoriti per aggiudicarsi uno o più trofei ogni stagione. È logico pensare che si migliori senza la pressione costante di dover soddisfare le aspettative altrui. Un esempio concreto è che sarebbe preferibile che gli esperti non considerassero l’Athletic tra i contendenti per il titolo di campione, ma che la squadra rimanga comunque in lizza. Anche se è evidente che le prestazioni attuali non passano inosservate, è meglio continuare a lavorare “a lo bajini”, concentrandosi sulle proprie circostanze e senza troppo riguardo per gli avversari, per poi sorprendere e raggiungere ciò che molti potrebbero considerare impossibile per un team come l’Athletic.