LaLiga ha comunicato oggi che i suoi club subiscono perdite annuali comprese tra 600 e 700 milioni di euro a causa della pirateria, un fenomeno che in Spagna supera del 25% la media europea e che ha registrato un incremento del 36,5% tra il 2021 e il 2023.
Dati riportati da LaLiga rivelano che il 59% degli spagnoli ammette di aver utilizzato almeno una volta al mese pratiche di pirateria per accedere a contenuti, e le perdite associate a questo comportamento corrispondono quasi alla metà delle entrate da diritti audiovisivi in una stagione.
Di fronte a queste statistiche, LaLiga avverte dell’urgenza di intensificare le misure contro questa pratica, affrontata da anni con un approccio globale che combina tecnologia avanzata, strategie legali, collaborazione istituzionale e campagne di sensibilizzazione.
Cinque aspetti essenziali per comprendere l’importanza dell’ecosistema tecnologico nella lotta contro il crimine digitale e audiovisivo sono stati elencati: l’interconnettività, l’analisi predittiva e il Big Data, la pirateria come sfida tecnologica internazionale, l’innovazione e la capacità di adattamento, oltre a una strategia multidimensionale per combattere il fenomeno. LaLiga ha sottolineato che l’attuale situazione digitale ha cambiato radicalmente il modo in cui i fan consumano contenuti, ma ha anche agevolato l’accesso a materiale illegale. Piattaforme di streaming, social media e servizi cloud hanno permesso ai pirati di intercettare segnali legittimi e ridistribuirli servendosi di Cloudflare, Google Cloud, Telegram, WhatsApp e sistemi IPTV non autorizzati. “Per fronteggiare questa situazione, LaLiga ha creato un’infrastruttura tecnologica solida che garantisce il monitoraggio in tempo reale dei contenuti illegali, tutelando i diritti di broadcasting e la sostenibilità del calcio professionistico”, ha dichiarato.
L’organizzazione ha affrontato il tema dell’uso di tecnologie avanzate come il “Big Data e il machine learning” per individuare schemi legati a pratiche fraudolente. Grazie a questi sistemi, è possibile segnalare oltre 3.000 trasmissioni illegali per evento in Spagna e Portogallo. Le nuove tecnologie consentono un’analisi approfondita della diffusione di contenuti non autorizzati, facilitando la previsione dei periodi e delle piattaforme più esposte. Questo non solo migliora la sicurezza delle trasmissioni, ma consente anche interventi tempestivi contro le nuove modalità di frode.
In Spagna, la pirateria di contenuti sportivi supera di un 25% la media europea e ha visto un incremento del 36,5% nel periodo dal 2021 al 2023, con ripercussioni significative sull’economia calcistica. LaLiga ha evidenziato la sua funzione di tutela non solo verso i 42 club affiliati, ma anche di sostegno allo sviluppo sportivo nel paese. Per il ciclo olimpico 2020-2024, ha investito circa 200 milioni di euro a favore del Consiglio Superiore di Sport per promuovere lo sport d’élite e le attività calcistiche giovanili.
In risposta a nuove strategie per eludere i sistemi di sorveglianza, LaLiga ha implementato strumenti di monitoraggio automatico per consentire il blocco in tempo reale di indirizzi IP, la disattivazione di domini pirata e la rimozione di contenuti illeciti dalle piattaforme social e di streaming. Inoltre, ha sottolineato l’importanza della collaborazione con aziende tech per garantire una maggiore responsabilità nella protezione dei diritti di trasmissione, rimarcando il “ruolo fondamentale” dei principali intermediari tecnologici, come Google, Cloudflare, Telegram, Meta e Alibaba, che “dovrebbero assumersi maggiori responsabilità nella lotta contro la pirateria”.
LaLiga non si limita a contrastare le frodi digitali attraverso la tecnologia, ma ha messo a punto un piano globale che affronta la questione su quattro aspetti essenziali: tecnologia, azioni legali, interventi istituzionali e sensibilizzazione. L’ente spera che, grazie a queste strategie, si possa tutelare il contenuto e promuovere una crescita duratura del settore.