Colpo duro per LaLiga nel suo incessante tentativo di combattere la pirateria. L’ente guidato da Javier Tebas sta affrontando maggiori difficoltà del previsto nell’affrontare il problema delle piattaforme illegali, IPTV e link che trasmettono eventi sportivi in modo non autorizzato.
Secondo un report di ‘elEconomista’, le strategie messe in atto da LaLiga hanno suscitato malcontento tra sia i fruitori che le aziende.
In particolare, l’operato dell’organizzazione ha portato a un blocco indiscriminato, riunendo nella stessa categoria utenti innocenti e colpevoli.
Questo ha avuto come conseguenza che moltissime persone sono state colpite dai divieti legati alla pirateria nel calcio, senza nemmeno fruire di contenuti calcistici. Tra gli esempi riportati, c’è il sito della RAE, che ha subito un’interruzione per diverse ore a causa delle azioni di LaLiga, proprio come l’accesso a ChatGPT.
La causa di ciò è l’utilizzo di sistemi simili sia da parte dei servizi legittimi che da quelli pirata, con Cloudflare che emerge come uno dei fornitori più noti. Quest’azienda, specializzata nella cybersicurezza, offre supporto per migliorare le prestazioni e garantire la sicurezza di siti web e applicazioni. La convoluzione di cloud computing e illegittimità è attribuibile agli utenti, non a Cloudflare stessa.
In risposta alle azioni di LaLiga, la società ha espresso il proprio disappunto e ha annunciato di avere in programma di bloccare le connessioni attraverso porte HTTP nella propria API, per proteggere i dati sensibili degli utenti e rendere più complicato il tracciamento di chi accede a contenuti, pirata compresi. Queste misure si oppongono agli sforzi di LaLiga volti a raccogliere informazioni sugli spettatori di calcio illegali per procedere legalmente contro di loro. Inoltre, Cloudflare ha comunicato di aver introdotto modifiche per permettere alla sua API di mutare dinamicamente gli indirizzi IP, con l’intento di dissociare i nomi dei clienti dagli indirizzi IP e gestire in modo sicuro i dati nel proprio ‘DNS autorevole’.
Il conflitto tra Cloudflare e LaLiga potrebbe finire in causa legale.