Il Sevilla deve rispondere prontamente all’invito del Betis per la tribuna

Il Real Betis ha già inviato un invito ufficiale al Siviglia, tramite il proprio dipartimento di protocollo, affinché comunichi le proprie necessità riguardo ai biglietti per il palco delle autorità in vista del derby di domenica prossima al Benito Villamarín.

Rimane incerto se il presidente del Siviglia parteciperà all’evento, considerando la recente rottura dei rapporti istituzionali tra le due squadre, annunciata dagli uomini del Sánchez Pizjuán. Il Siviglia è atteso a una risposta rapida, possibilmente entro martedì, e tutte le opzioni sono in gioco.

In casa Siviglia regna l’indignazione, poiché ritengono che il Betis abbia superato un limite denunciando un presunto intento lesivo alla Commissione di Competizione. Inizialmente, il Siviglia aveva pianificato di partecipare al derby, ma senza accedere al palco, piuttosto, avrebbero preferito una posizione alternativa come un palco VIP. Tuttavia, il vicepresidente del Betis, José Miguel López Catalán, ha chiarito che se il Siviglia vuole essere presente, deve farlo nel palco, in quanto l’impianto non dispone di un’area sicura alternativa che eviterebbe gravi rischi per la sicurezza. La scelta è chiara: o palco o niente.

Il Siviglia considera tre possibilità: partecipare al match pur rimanendo fermo nella decisione di non accedere al palco; rivalutare la situazione e accettare l’invito per non aggravare ulteriormente la situazione; oppure decidere di non presentarsi affatto. È certo, però, che non ci sarà un pranzo tra le dirigenze. Nel frattempo, le autorità municipali cercano di favorire la riconciliazione tra le due società. Il sindaco di Siviglia, José Luis Sanz, ha esortato a ripristinare la normalità e il presidente della Real Federación Española de Fútbol (RFEF), Rafael Louzán, ha chiesto ai club di comportarsi in modo responsabile nei confronti dei propri sostenitori. Il Betis attende che il Siviglia possa risolvere questa complicata situazione.

Il rival è su tutte le furie per la decisione che ha portato alla squalifica di tre giocatori del Siviglia (Isaac, Carmona e Juanlu), ma riconosce anche che il simbolo del club rappresenta qualcosa di sacro e che è stato calpestato dalla provocatoria esibizione di una bandiera offensiva. La discussione è ancora accesa a pochi giorni dalla partita di campionato, con i livelli di tensione molto elevati e richiamando alla mente altri scontri in cui si sono verificati eventi gravi. Da ricordare ci sono episodi come quello del busto di Lopera, che si concluse con un lancio di monete contro Del Nido Benavente, all’epoca presidente del Siviglia; o altri derby, come l’aggressione a un guardiano di sicurezza allo stadio Sánchez Pizjuán, e situazioni che portarono anche alla sospensione di partite, come il colpo di bottiglia a Juande Ramos e il colpo che colpì la testa di Joan Jordán, il quale generò a sua volta nuovi contrasti tra le dirigenze dei due club.

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