Eder Militao, trentasette anni, continua a progredire nella sua riabilitazione dopo aver subito una rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio destro il 9 novembre scorso, durante un incontro al Santiago Bernabéu contro l’Osasuna. Questo infortunio è stato un duro colpo per il difensore brasiliano, già alle prese con un problema simile sulla gamba sinistra lo scorso agosto.
Riprendersi al meglio non è stato semplice, poiché all’inizio ha mostrato una certa lentezza, ma gradualmente stava tornando ad essere considerato uno dei principali difensori al mondo, quando ha avuto una nuova ricaduta.
In genere, il recupero da tali infortuni richiede da sette a nove mesi, ma c’è una differenza significativa tra ricevere il nulla osta medico e tornare a competere ai massimi livelli.
I più ottimisti speravano in un suo ritorno in tempo per il Mondiale per club, mentre il club ha sempre adottato un approccio cauto, senza fretta. Dopo oltre quattro mesi, l’evoluzione del giocatore ha fatto prendere consistenza all’idea che potrebbe essere pronto per le ultime partite di LaLiga. Tuttavia, sarà sempre il suo stato d’animo a determinare la sua disponibilità.
Martedì scorso, Militao ha compiuto un progresso significativo: ha indossato gli scarpini, ha calpestato il campo e ha svolto alcuni esercizi con la palla. Questo rappresenta un chiaro segnale che la sua ginocchio sta guadagnando la stabilità necessaria per raggiungere l’obiettivo finale.
Il morale, suo migliore alleato
Tutti coloro che lo stanno supportando in questo processo di recupero concordano sul fatto che Eder Militao abbia una grande forza mentale ed è determinato a tornare come un vero guerriero. Invece di demoralizzarsi – al di là dei primi giorni – ha affrontato questa fase come una sfida per la sua carriera. Il suo desiderio è di ritornare al massimo per riconquistare il suo posto, con l’attenzione rivolta tanto alle competizioni attuali (Mondiali per club) quanto a quelle future (Mondiali).