David Aganzo, alla guida dell’Associazione Calciatori Spagnoli (AFE), ha sostenuto l’importanza di rivedere il numero di partite che i calciatori affrontano durante l’anno. “Vent’anni fa le regole e il modo di giocare erano diversi; oggi vediamo giovani di 16 o 17 anni impegnati in 80-85 partite stagionali.
Dobbiamo riflettere su questa situazione”, ha dichiarato Aganzo durante l’evento “40 anni di eredità del Real Decreto 1006/1985”, tenutosi a Madrid. Ha poi espresso il suo piacere per la presenza di figure storiche, come l’allenatore Joaquín Caparrós e l’ex ct José Antonio Camacho, così come l’ex presidente della Federazione Spagnola Ángel María Villar, che ha preferito non rilasciare commenti in seguito alla richiesta della Procura Anticorruzione di 15 anni e mezzo di prigione per il caso Soule.
Inoltre, Aganzo ha affrontato il tema delle sedi mondiali durante la presentazione del campus di Del Bosque, rivelando la sua inquietudine per gli eventi in corso. “Non desideriamo problemi e stiamo facendo il massimo affinché il Mondiale si svolga qui”, ha affermato, aggiungendo che “coloro che sono coinvolti in questo progetto sono persone serie e vogliamo che la finale si tenga in uno degli stadi della Comunità di Madrid. Ci impegneremo affinché si realizzi nel migliore dei modi e il posto ideale per me è il Santiago Bernabéu”.