Mateu Lahoz esprime nuovamente il suo disappunto nei confronti del CTA, affermando: “Il calcio spagnolo non merita questo.”

Antonio Mateu Lahoz, exárbitro de Valencia, afirmó este viernes que el Comité Técnico de Árbitros (CTA) utiliza sus declaraciones en los medios, donde colabora actualmente, para generar “una distracción”. Subrayó que “nunca” criticaría a un árbitro y reconoció que puede cometer errores en ocasiones.

“No seamos objetivos fáciles. Lo sé. Mis errores pueden estar sirviendo de distracción para el CTA, que se beneficia de la situación actual. No estoy causando inconvenientes a nadie. Si alguien se está aprovechando de esta situación para desviar la atención…

es así, pero el fútbol español no merece esto”, comentó Mateu Lahoz a los periodistas antes de participar en un evento organizado por la Universidad CEU Cardenal Herrera y la Asociación Española de la Prensa Deportiva en Valencia (AEPD).

“Voy a fallar. Debido a la rigidez y a la autoritaria estructura del arbitraje en España, no me permitieron expresar mis ideas. No diré nada que no haya experimentado y siempre desde un lugar de respeto y agradecimiento hacia el arbitraje. He visto a colegas sufrir. La situación se nos está yendo de las manos. Nunca criticaré a un árbitro y cuento con experiencia. Mi opinión se basa en lo que he vivido”, añadió el exárbitro. Mateu mencionó que tuvo “incluso tres oportunidades” para ingresar al CTA, y recordó que fue el primer árbitro español en formarse con el VAR, aunque expresó su desacuerdo sobre cómo se implementa esta tecnología y lamentó que no se sigan las directrices de la FIFA. “No me voy a involucrar en conflictos; al contrario, debemos unir fuerzas. Detesto las jerarquías en el fútbol y en cualquier ámbito laboral”.

Chi ascolta le mie parole deve sapere che agirò sempre come arbitro, fondando le mie dichiarazioni sulle esperienze personali e con l’obiettivo di rendere il calcio più interessante, affinché il pubblico possa fidarsi della giustizia sportiva. Ho rifiutato di partecipare al VAR per due anni, poiché non ero convinto del suo impiego. Pur riconoscendo che sia uno strumento di grande valore, ho notato che le linee guida che seguiamo sono dettate dalla FIFA, ma vi assicuro che l’organizzazione non funziona in questo modo. La FIFA desidera che gli arbitri possano interpretare le situazioni e che il VAR sia un supporto, non un mezzo per rivedere le decisioni in campo.

Mateu Lahoz ha espresso rammarico per il fatto che sia diventato consueto per le squadre recarsi al CTA per ricevere spiegazioni. Molti si recano in luoghi di pellegrinaggio, ma squadre di Prima, Seconda e delle varie categorie RFEF stanno visitando il CTA non per ringraziare, ma per esprimere dubbi e incertezze. E, in aggiunta, essi sminuiscono il problema con frasi del tipo: “Siamo molto felici di accogliere tutti”. Riguardo alle sue dichiarazioni su certi arbitri spagnoli che avrebbero avuto vantaggi in UEFA grazie al figlio dell’ex vicepresidente del CTA, Javier Enrique Romero, ha sottolineato che il loro rapporto era limitato a semplici “incontri per un caffè”, durante i quali ha ricevuto “informazioni utili”. Lahoz ha chiesto di smettere di “stigmatizzare” i colleghi arbitri che hanno avuto accesso a tali strumenti e ha concluso affermando: “La verità emergerà, con il tempo”.

Aguerd, Óskarsson e Oyarzabal non partecipano all’ultima seduta di allenamento della Real, che presenta diverse novità

El Cholo conferma la formazione titolare e partirà per Barcellona con l’organico al completo