Un caso simile a quello di Iñigo risale al 2006, quando il Barça ottenne una sentenza favorevole

Osasuna ha resolettezato oggi la decisione del match di Liga, nel quale ha subito una sconfitta per 3-0 contro il FC Barcelona, contestando un possibile errato uso dell giocatore Iñigo Martínez, difensore dei catalani. Il club spagnolo ha presentato un ricorso al Comitato di Competizione della RFEF, sostenendo che la partecipazione di Martínez “viola il quinto articolo delle normative relative allo Statuto e al trasferimento dei calciatori della FIFA”.

Questa contestazione si fonda sull’osservanza di termini che regolano i giocatori infortunati convocati dalle loro nazionali, stabilendo che debba intercorrere un intervallo minimo di cinque giorni tra l’ultima partita della nazionale e il primo incontro col club. Tale norma è stata introdotta per prevenire possibili frodi da parte dei club riguardo a infortuni di giocatori.

Nel 2006, il FC Barcelona affrontò una situazione simile che portò a una decisione a favore del club. Questo caso risale alla Supercoppa di Spagna, dove i catalani si trovavano di fronte all’Espanyol. In quel frangente, la squadra biancoblu protestò per una presunta irregolarità nell’uso di Xavi Hernández e Carles Puyol, convocati dal selezionatore spagnolo dell’epoca, Luis Aragonés, per una partita in Islanda il 15 agosto 2006.

Xavi e Puyol si presentarono al raduno della nazionale, ma dopo aver ricevuto controlli medici da parte dello staff di ‘la roja’, vennero esclusi dalla convocazione. Tuttavia, poiché il 17 agosto avrebbero disputato la prima partita della Supercoppa a Montjuïc, l’Espanyol sollevò un ricorso, simile a quello attualmente presentato da Osasuna, basandosi sull’articolo 5 dell’annesso 1 delle Norme FIFA, che vieta a un calciatore reduce da infortunio con la propria selezione di giocare con la propria squadra prima di cinque giorni. L’Espanyol, che aveva subito una sconfitta dal FC Barcelona nella finale con un punteggio complessivo di 4-0 (0-1 a Montjuïc e 3-0 al Camp Nou), chiese di essere proclamato campione della Supercoppa per presunta irregolarità nell’allineamento. Il 21 settembre 2006, dopo un mese di procedimenti legali, il Comitato di Appello della RFEF rigettò il ricorso del club biancoazzurro, nonostante avesse accolto inizialmente una denuncia scartata dal Comitato di Competizione. Il Comitato di Appello ritenne “incontestabile” l’avvenuta desconvocazione dei due giocatori del FC Barcelona per l’amichevole contro l’Islanda, interpretando quindi “implicitamente” la scelta di non applicare il divieto, concludendo che erano in grado di scendere in campo con il loro club. Si specificò nella decisione che la desconvocazione indeboliva “la restrizione di giocare nei cinque giorni successivi”. In questo contesto, il fatto che Xavi e Puyol parteciparono alla concentrazione della nazionale per poi essere subito esclusi fu ritenuto da parte delle autorità sportive come “sufficiente”.

Nel contesto attuale dei social media, Osasuna ha ricevuto annunci ufficiali dalla RFEF e dalla Nazionale Maschile di Calcio in merito alla revoca della convocazione di Iñigo Martínez, sostituito da Dean Huijsen, comunicati il 17 marzo. In un caso analogo del 2006, il Tribunale di Appello aveva chiarito che le regolamentazioni FIFA contemplavano un “elemento di discrezionalità a favore dell’ente che convoca”, lasciando quindi alla sua valutazione “l’applicazione della norma restrittiva”. Si è stabilito che, nel permettere ai calciatori di lasciare il ritiro senza alcuna restrizione e rilasciando successivamente il certificato di revoca, la RFEF esprimeva implicitamente l’intenzione di non applicare tale norma, suggerendo così che i giocatori potessero regolarmente scendere in campo con le loro squadre. Un’interpretazione diversa avrebbe potuto infatti generare “insicurezza legale” per il FC Barcelona.

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