Il tecnico del RCD Mallorca, Jagoba Arrasate, ha sottolineato, in vista della difficile trasferta di domani a Mestalla contro il Valencia, il miglioramento della squadra avversaria negli ultimi mesi. “Il Valencia attuale è molto diverso, con nuovi giocatori e un allenatore che ha portato un nuovo approccio.
Rubén Baraja ha svolto un ottimo lavoro l’anno scorso, ma questa stagione non è andata bene. Ora sono un gruppo sicuro di sé e cercano sempre di infliggere danni all’avversario. È una partita davvero complicata”, ha dichiarato durante la conferenza stampa prima dell’incontro.
Il Mallorca, attualmente settimo con 40 punti, dovrà affrontare il Valencia, che occupa il sedicesimo posto con 28 punti, senza Vedat Muriqi e Cyle Larin per infortuni muscolari, come ha spiegato il mister. Non sarà presente nemmeno Robert Navarro, che ha iniziato a lavorare sul campo per recuperare dall’infortunio, e che dovrà rimanere fermo fino a metà maggio. L’unico attaccante a disposizione sarà Abdón Prats, ma Arrasate ha considerato la possibilità di utilizzare Takuma Asano e Marc Domènech, un giocatore della squadra B, in quella posizione.
Arrasate ha descritto il Valencia come una squadra versatile e dinamica. “Spero di riuscirci, ma a volte ci sono avversari che vogliono avere il controllo del gioco. Loro stanno ottenendo ottimi risultati in casa. Dobbiamo imporre il nostro stile e stare bene in campo quando loro tentano di farlo”, ha aggiunto. Il tecnico ha anche sottolineato l’importanza di eguagliare la determinazione dell’avversario: “Se noi abbiamo motivazione e loro pressione, potremmo avere la meglio. Se gli avversari hanno più necessità di noi, la situazione si fa difficile. Dobbiamo raggiungere una frequenza simile per generare la fiducia necessaria a disputare una buona partita”. Infine, riguardo alla formazione difensiva, Arrasate ha lasciato aperta la possibilità di tornare al consueto schema a quattro difensori, rispetto alla recente linea a cinque, visto il buon stato di forma del suo team.
Il tecnico ha sottolineato che la sua affermazione riguardo alla necessità di “normalizzare” le situazioni simili a quella di Pablo Maffeo nella Kings League non implica che lui sia “d’accordo”.