La Real Sociedad ha logrado una victoria tanto merecida como necesaria frente a un rival que se encuentra en la última posición y que no mostró grandes recursos para causar problemas. Sin embargo, al final del encuentro generó algo de inquietud en Anoeta.
Este triunfo les ayuda a recuperar sensaciones, puntos y moral de cara a la lucha por Europa en la Liga y a la importante final de la Copa que tendrán el martes en el Bernabéu. Los txuri urdin, liderados por dos goles de Oyarzabal y Sergio Gómez, lograron superar a un equipo pucelano sin esforzarse en exceso, permitiendo descansar a algunos jugadores titulares, mientras que otros se mantuvieron en el campo hasta el silbato final.
Además, se produjo el debut de Dani Díaz a los 18 años y Mariezkurrena también tuvo sus primeros minutos en Anoeta. Sin embargo, el gol de Latasa en el tiempo de descuento, resultado de una falta de atención en la defensa, hizo que la Real pasara por momentos de tensión al final del partido. Ahora se encuentra a seis puntos del quinto y sexto puesto, y a dos del séptimo. El sprint final ha comenzado correctamente, sin grandes despliegues pero cumpliendo con lo que se esperaba.
Con quasi tutto
Imanol ha pensato brevemente alla Coppa e ha deciso di schierare una formazione principale, considerando le condizioni fisiche di alcuni giocatori chiave. Ha apportato solo tre cambi rispetto alla squadra scesa in campo a Vallecas, di cui almeno due erano obbligati, compresa l’assenza di Barrene per squalifica. Il tecnico ha osservato Oyarzabal durante il riscaldamento mattutino e lo ha inserito direttamente nell’undici titolare. Il capitano è stato supportato da Kubo e Sergio Gómez. Era quasi certo il riposo di Aramburu, dato che Traoré era pronto; per lui era la prima grande opportunità post-infortunio. La coppia centrale in difesa è stata formata, come prevedibile, da Aritz e Zubeldia, in assenza di Pacheco e Aguerd, mentre Javi López ha confermato la sua presenza sulla sinistra, con Aihen risparmiato per il Bernabéu. Zubimendi ha svolto il ruolo di playmaker nonostante il carico di minuti nelle gambe, supportato da Marín e Olasagasti, le due sorprese della stagione. In questa occasione hanno dovuto attaccare più del solito. Imanol non ha voluto rischiare con Sucic dopo solo tre allenamenti. Óskarsson si è riscaldato, ma ha avvertito un malessere e ha quindi rinunciato alla convocazione da riserva.
Dominio con lampi di gioco
La Real è entrata in campo con l’intento di controllare il match, ma necessitava di creare occasioni contro una squadra all’ultimo posto che si è difesa in blocco e mostrava evidenti lacune, pur cercando opportunità di ripartenza. Infatti, le prime tre azioni pericolose sono state dei giocatori del Valladolid. La prima è stata un cross di Luis Pérez sul primo palo, che Latasa stava per ribattere a causa di un fraintendimento tra Zubeldia e Remiro. La seconda è stata un tiro angolato di Iván Sánchez, deviato da Remiro, il cui rinvio è stato mandato fuori da Moro. Infine, un altro tentativo di Iván dall’interno dell’area è stato bloccato dal portiere della Real.
I txuri urdin riuscivano a trovare spazi sul campo, ma mancava la necessaria incisività. Tuttavia, al minuto 23, riuscirono a portarsi in vantaggio. Prima Oyarzabal aveva già avvisato Rafús, quasi rubandogli un pallone nell’area piccola. L’azione che portò al gol fu quasi perfetta in questa sinfonia collettiva: il pallone si spostava da un lato all’altro e Javi López effettuò un ottimo cross per creare la possibilità per Marín, il quale, con un tocco ben calibrato di sinistro, servì a Oyarzabal. Quest’ultimo, approfittando di una caduta di Torres e del buon lavoro di Sergio su Javi Sánchez, colpì la palla al volo e segnò. Un gol che rappresentava il 109° per il capitano, che si fece valere in una giornata significativa vista l’assenza di Óskarsson.
Dopo la rete, la situazione si semplificò ma i realisti non riuscivano a chiudere il match, gestendo una situazione con un Valladolid in difficoltà e un po’ frustrato. I terzini si rivelarono centrali nel gioco offensivo per tutta la prima frazione, in particolare Traoré, che risaltò nel suo ruolo. Tentò di raddoppiare con un tiro potente che venne deviato da un difensore dopo una bella combinazione sulla destra con Kubo, che lo servì di tacco. Anche Javi López tentò la sorte da lontano, mentre servì bene un pallone rasoterra che Sergio stava per raggiungere. Come era prevedibile, la prima parte si concluse con qualche controversia arbitrale, in particolare dopo che l’arbitro fischiò una presunta mano di Marín, che stava subendo un evidente fallo in area. Inoltre, dopo un colpo subito da Oyarzabal, il direttore di gara decise di chiudere il primo tempo senza riprendere il gioco, nonostante la Real fosse in attacco.
La Real Sociedad continuó con su discurso, que a ratos resultó monótono, pero experimentó dificultades en algunos balones aéreos. Latasa fue una verdadera prueba para Zubeldia y Aritz, quienes no se mostraron firmes en defensa. En un centro lateral, el primero erróneamente calculó y el segundo falló al despejar, lo que estuvo a punto de costar un gol. A pesar de esto, la Real siguió teniendo oportunidades. Olasagasti mandó el balón alto desde fuera del área y Kubo no logró conectar bien en una carrera. El jugador japonés sufrió una entrada dura de Javi Sánchez que pudo haber sido perjudicial. En otra jugada, Sergio Gómez transformó un tiro libre directo en el 2-0, igual que hizo en su anterior encuentro contra el Rayo en la Copa. Fue un gran disparo que tomó una trayectoria difícil y se coló en la portería. Esto aportó calma al equipo, aunque Chuki estuvo cerca de reducir distancias con un lanzamiento bien colocado en el área.
El ambiente en la grada vibraba con la llegada del ídolo de Vallecas, Mariezkurrena, quien tras pocos segundos en el campo logró interceptar un pase del defensor y se lanzó al ataque, recibiendo aplausos. Además, Imanol decidió hacer debutar al joven Dani Díaz, de apenas 18 años, para dar descanso a Kubo. No hubo más sobresaltos, aunque Latasa volvió a causar problemas a la defensa de la Real, como había hecho en temporadas pasadas, quizás debido a una relajación que no correspondía a los más jóvenes. Un centro al área culminó en un remate de cabeza que pasó por encima de Zubeldia y Aramburu, con Remiro viendo la acción. Los últimos momentos del partido se tornaron tensos.
El primer desafío ha sido superado. Ahora, el equipo se prepara para la Copa.