L’Atlético de Madrid si trova attualmente in una posizione in cui deve prestare più attenzione alle squadre che lo inseguono anziché a quelle che stava cercando di superare per il titolo di LaLiga. Il pareggio con il RCD Espanyol, avvenuto nello stadio di Cornellà El Prat, evidenzia una verità per i ragazzi di Simeone: l’idea di lottare per il campionato ora sembra inappropriata.
Solo dieci giornate fa, però, l’Atlético era in corsa per il trofeo. Questa involuzione, con solo 13 punti guadagnati sui 30 disponibili, ha compromesso le loro aspirazioni. Diverse sono le motivazioni che spiegano questo tonfo dell’Atlético de Madrid.
– 13 punti su 30 nel girone di ritorno:
Dopo essere diventato campione d’inverno il 12 gennaio, grazie a una vittoria per 1-0 contro l’Osasuna e a otto successi di fila per chiudere la prima metà del campionato, il declino dell’Atlético ha avuto inizio nella seconda parte del torneo. Nella prima fase, aveva perso solo 13 punti nelle prime 19 giornate; nella seconda, ha già ceduto 17 punti in dieci partite, riuscendo a vincere solo tre volte: 2-0 contro il Mallorca, 1-0 contro l’Athletic e 0-3 contro il Valencia. La squadra di Diego Simeone si posizionerebbe al dodicesimo posto in classifica considerando solo il girone di ritorno, con 13 punti su 30. “Non so perché ci stia succedendo. È un momento strano e difficile. Non abbiamo la continuità necessaria per lottare per LaLiga,” ha dichiarato Jan Oblak, portiere e secondo capitano dell’Atlético, dopo il pareggio con l’Espanyol.
L’Atlético ha registrato sei vittorie su quattordici trasferte, confermando una difficoltà nel conquistare punti lontano dall’ambiente amico. La squadra ha mostrato una certa incostanza in questa stagione, evidenziata dal recente pareggio contro l’Espanyol che ha messo in risalto i problemi del club nelle gare in trasferta. Finora, ha ottenuto solo sei successi nelle quattordici partite giocate fuori dal Metropolitano, con cinque pareggi e tre sconfitte.
Nella seconda metà del campionato, la situazione è peggiorata ulteriormente, con un solo trionfo nelle ultime cinque uscite (0-3 a Valencia). Ha pareggiato sia contro l’Espanyol che con il Real Madrid, entrambi con un punteggio di 1-1, mentre ha subito sconfitte contro Leganés (1-0) e Getafe (2-1). Questo ha contribuito a un bottino di soli quattro punti su quindici a disposizione, compromettendo le possibilità di lottare per il titolo di LaLiga.
Le sconfitte di Leganés e Getafe hanno segnato una fase critica per l’Atlético, rendendo difficile la sua corsa al titolo di LaLiga. Due match, entrambi inaspettati per motivi legati sia ai concorrenti che all’andamento degli incontri, hanno contribuito a questo. La prima sconfitta, un 1-0 contro il Leganés durante il giro di boa, e poi un 2-1 con il Getafe, sono state decisive per compromettere le sue aspirazioni.
A Butarque, l’Atlético ha faticato a concretizzare le occasioni avute: ha concluso 18 volte, di cui cinque in porta, e ha anche mancato un rigore tirato da Antoine Griezmann sul finale, che avrebbe potuto portare alla parità. Il gol subito è arrivato da una situazione da fermo, con una marcatura poco efficace. Al Coliseum, la squadra era in vantaggio grazie a un rigore controverso, ma ha perso tutti i punti nel finale a causa di due gol che hanno evidenziato le debolezze del suo approccio difensivo scelto da Diego Simeone sin dall’inizio.
Negli ultimi incontri, gli errori individuali sono spesso emersi come un fattore chiave nelle sconfitte. Un esempio è stato il fallo evidente di Clement Lenglet, che ha provocato il rigore per l’Espanyol nella seconda metà della partita al RCDE Stadium. Nella sconfitta per 1-0 contro il Leganés, Griezmann ha sbagliato un penalty che avrebbe potuto cambiare il destino della partita, dopo aver subito il primo gol a causa di un errore nella marcatura su un corner. Inoltre, nel pareggio 1-1 contro il Celta, Pablo Barrios è stato espulso all’inizio per un intervento eccessivo, mentre nel match contro il Getafe ha commesso ulteriori errori nei gol avversari.
– Il calo difensivo:
L’Atlético ha mostrato una reazione a novembre, evidenziando la propria forza offensiva, ma soprattutto recuperando una forma difensiva più solida. Purtroppo, questa solidità è venuta meno nelle ultime partite di campionato. Sia a livello collettivo che individuale, l’assenza della sicurezza mostrata da Robin Le Normand e delle soluzioni proposte da Clement Lenglet, oltre alla mancanza di stabilità di José María Giménez, ha contribuito a una sensazione di vulnerabilità, specialmente sul lato sinistro della difesa. Il club madrileno ha concluso il girone d’andata subendo 13 reti in 19 incontri. Adesso, ha incassato dieci gol in dieci partite, di cui sette negli ultimi tre incontri: quattro contro il Barcellona, uno contro l’Espanyol e due contro il Getafe. Solo in due delle ultime sette sfide è riuscito a mantenere la porta inviolata.
– Il declino di Griezmann:
Antoine Griezmann ha mostrato un evidente calo di prestazioni. Considerato fondamentale e insostituibile per il tecnico Simeone, il miglior marcatore della storia dell’Atlético ha perso il suo impatto decisivo, apparendo meno preciso e con minore freschezza, allontanandosi dai gol che lo hanno reso una figura leggendaria per il club e per la Liga, dove è l’extracomunitario con il maggior numero di presenze, avendo raggiunto quota 521, superando i 520 dell’argentino Lionel Messi. Negli ultimi undici incontri, ha messo a segno una sola rete, nella Coppa del Re contro il Barcellona, producendo inoltre due degli tre gol che hanno garantito la vittoria per 0-3 a Valencia. Nella Liga, ha contribuito con un solo gol nelle ultime tredici partite, un 2-0 rifilato al Mallorca nei minuti finali.
La dipendenza da Julián Alvarez:
Julián Alvarez è un elemento fondamentale per il successo dell’Atlético e per credere nella sua avventura in LaLiga. I suoi 23 gol stagionali parlano chiaro, ma non è solo un attaccante prolifico; il suo modo di giocare, i dribbling, gli assist e la visione di gioco sono altrettanto determinanti. La sua influenza è evidente e si è manifestata in modo particolare in questa stagione, specialmente nella fase finale. Infatti, tre delle ultime quattro vittorie in campionato dell’Atlético sono avvenute grazie ai suoi gol: ha segnato l’unico gol nella vittoria per 1-0 contro l’Osasuna e ha contribuito con due reti nel 0-3 contro il Valencia, mentre in altre occasioni, come contro l’Athletic, è entrato dalla panchina.
Tuttavia, non ha segnato contro l’Espanyol, dove era partito dalla panchina dopo aver giocato due partite con la nazionale argentina. Ha trovato la rete contro il Barcellona, ma è stato sostituito a causa di un malessere, mentre nel match contro il Getafe non ha segnato e è stato sostituito al minuto 58, lasciando l’Atlético con solo un punto in tre gare.
La fatica:
Il suo stato fisico è stato straordinario, specialmente dopo la reazione seguita alla sconfitta per 1-0 contro il Betis a fine ottobre. La sua determinazione si è vista nel finale di partita in tante situazioni, ma i 17 incontri disputati dall’inizio di gennaio lo hanno messo a dura prova. La pressione, l’importanza di ogni singolo match e l’impegno richiesto hanno influito sulla sua prestazione, e le poche rotazioni attuate dal mister argentino non hanno aiutato.
Particolarmente rilevante è stata la sua partecipazione agli ottavi di finale di Champions League contro il Real Madrid, con una prestazione massacrante nel ritorno, che ha incluso i tempi supplementari. In quello stesso periodo, ha perso contro il Getafe e ha subito un’altra sconfitta contro il Barcellona, lontano dalla freschezza necessaria per mantenere elevati livelli di precisione e qualità di gioco.
– Il calo di De Paul:
Rodrigo de Paul rappresenta l’essenza del gioco, la visione strategica, il legame più efficace tra la transizione e la finalizzazione, nonché tra il centrocampo e l’attacco. Questo centrocampista argentino, fondamentale durante l’intera stagione e decisivo nella reazione della squadra a partire da fine ottobre, ha visto ridursi il suo impatto negli ultimi match a causa di un significativo affaticamento.
Il campione del mondo ha preso parte a 49 incontri in questa stagione, 42 dei quali con l’Atlético Madrid, di cui 38 da titolare. Recentemente, ha giocato dal primo minuto in 22 delle ultime 25 partite. Prima del recente stop per le nazionali, culminato in un deludente 2-4 contro il Barcellona, De Paul aveva già disputato ben sedici match nell’arco di due mesi. L’Atlético non ha un sostituto adeguato per lui, che è stato così decisivo nel centrocampo in questo campionato.
– Tre opportunità per un solo punto
“Quando si è in vantaggio, bisogna saper gestire meglio la situazione. Una volta andati in vantaggio, non siamo riusciti a trovare il secondo gol e alla fine abbiamo subito una rete su palla inattiva”, ha dichiarato César Azpilicueta, che ha segnato contro l’Espanyol, dopo il pareggio 1-1 con la squadra blanquiazul. È il terzo match consecutivo senza vittoria per l’Atlético.
Nei tre incontri disputati, si è trovato in vantaggio nel punteggio. Tuttavia, ciò non è bastato allo stadio RCDE, dove il pareggio ha evidenziato la difficoltà della squadra di competere per la vittoria in LaLiga; persino nella partita precedente contro il Barcellona, che aveva superato 2-0 fino al minuto 70, ha finito per perdere 2-4, e in quella prima contro il Getafe, che ha rimontato uno svantaggio di 0-1 negli ultimi istanti.
Un inizio complicato della stagione:
Sotto il peso della caduta del Barcellona, che aveva accumulato un vantaggio di 10 punti sull’Atletico Madrid lo scorso 27 ottobre -vantaggio poi recuperato dai colchoneros grazie a otto vittorie consecutive che li hanno portati a chiudere il girone d’andata al primo posto-, l’avvio di campionato della squadra guidata da Diego Simeone è stato al di sotto delle aspettative.
Nei primi undici match, tra l’adattamento dei nuovi acquisti, la ricerca della formazione titolare ideale per Simeone (con Julián Alvarez che guadagnava un posto da titolare, Sorloth relegato in panchina e l’ingresso di Lenglet in difesa…), e le diverse prove di schieramento per trovare la migliore strategia (dal 5-3-2 al 4-4-2), la squadra ha ottenuto solo cinque vittorie, accumulando 20 punti su 33 disponibili all’inizio del campionato.