El Jebari si distingue nel Cartagena in attesa di una decisione sul suo avvenire

L’Atlético de Madrid si distingue per avere una delle migliori giovanili nel panorama calcistico spagnolo e europeo. La squadra madrilena dispone di un buon numero di talenti promettenti che, nel breve periodo, possono influenzare il calcio nazionale. Tuttavia, non tutti riescono a trovare spazio nella cantera colchonera; alcuni devono conquistarsi un posto lontano dalla loro base a Madrid.

Un esempio di questo è Salim El Jebari, divenuto recentemente il protagonista di una cessione al FC Cartagena, dopo non aver ottenuto sufficiente minutaggio nel team B, guidato da Fernando Torres.

Il suo inizio di stagione è stato complesso a causa di un infortunio e, dato che l’allenatore aveva già stabilito una formazione, El Jebari ha dovuto partire in prestito per la Segunda División, dove ha cominciato a mettere in mostra le sue notevoli doti.

Dopo un breve adattamento, l’attaccante ha brillato, realizzando due reti e un assist nelle ultime partite con il Cartagena. In totale ha segnato tre gol in questa stagione, incluso uno con l’Atlético B prima della sua partenza.

La prestazione che ha colpito di più è stata quella di questo weekend contro il Castellón, dove ha segnato per portare il punteggio sul 2-0, prima che gli avversari rispondessero nel secondo tempo con le reti di Calatrava e Van den Belt. Prima di questo incontro, El Jebari aveva già messo a segno il suo primo gol con la maglia del Cartagena a Riazor. L’Atlético de Madrid osserva con interesse le sue prestazioni in questo finale di stagione e analizzerà le sue prospettive per il prossimo estivo, consapevole che il suo talento è troppo grande per la Primera RFEF e promettente per la Segunda División.

Il suo contratto è valido fino al 2026, quindi ci sono diverse possibilità in gioco. Potrebbe esserci un prolungamento seguito da un prestito in una squadra di Prima o Seconda divisione, oppure la sua partenza definitiva.

La Virtus Bologna trionfa nel derby contro la Unahotels

Il ritorno di Bianca Andreescu: una nuova speranza per il tennis femminile