Le ore che hanno preceduto l’incontro di ieri sera a La Cerámica hanno richiamato alla mente i momenti indimenticabili vissuti un anno fa alla finale di Copa a La Cartuja contro il Mallorca. Come ha sottolineato Valverde un giorno prima della partita a Lezama, l’Athletic si è laureato campione il 7 aprile e non il 6, dato che quella sfida è iniziata alle 22 di sabato e si è conclusa intorno all’una di domenica.
Sebbene possa sembrare una coincidenza, il match successivo per i leoni è stato contro il Villarreal guidato da Marcelino, proprio come ieri. La precedente sfida si è svolta a San Mamés, mentre questa volta si è giocato nel campo giallo. Allora fu reso un omaggio al campione, mentre in questa occasione il tecnico asturiano e i suoi ragazzi non avevano voglia di sentimentalismi.
La lotta per il quarto posto, con il Betis in terza posizione, ha trasformato questo incontro di campionato in una nuova finale per i rojiblancos. Marcelino e il suo staff si sono avvicinati per salutare i leoni prima di ritirarsi negli spogliatoi in preparazione del match. Successivamente, sia Marcelino che Valverde si sono presentati insieme di fronte alle telecamere, con Marcelino che ha espresso il desiderio che l’Athletic potesse vincere la Europa League, mantenendo un buon clima di cordialità. Una volta iniziato il gioco sul prato di La Cerámica, entrambi gli allenatori si sono concentrati sulle loro strategie. I leoni hanno sofferto fino all’intervallo, ma hanno avuto la migliore opportunità. Nel secondo tempo, la situazione si è invertita. Ci sono state anche due azioni controverse, con il coinvolgimento del VAR, tra cui un gol inizialmente concesso a Barry e successivamente annullato per un fallo di mano, oltre a un rosso a Gueye nel frattempo ritenuto giallo. “Non ho chiaro il regolamento, quindi preferisco non esprimere giudizi sugli arbitri. Lascio il giudizio a chi è esperto,” ha dichiarato Marcelino al termine della partita.
