Il Barça dimostra di saper affrontare le difficoltà a Leganés per ottenere tre punti preziosi

Giocare a Butarque, così come a Vallecas o nel Coliseum di Getafe, porta con sé un senso di sofferenza. Questi stadi rappresentano una forma di calcio diversa, dove il giocatore che si impegna di più nei contrasti, che è più veloce nelle seconde palle o più determinato nei rilanci, ha la meglio, e dove il destino gioca un ruolo in momenti chiave.

Il Barcellona ha dovuto mettere in campo un po’ di tutte queste qualità per aggiudicarsi la partita contro il Leganés con il punteggio di 0-1, allontanando il Real Madrid di sette punti, mentre questo domenica giocherà a Vitoria, e a dieci lunghezze dall’Atlético che affronterà il Valladolid lunedì.

Il gol decisivo? È stato un autogol di Jorge Sáenz, conseguenza normale di un incontro particolarmente difficile che ha risentito dell’infortunio di Balde.

In un altro periodo della stagione, questo incontro avrebbe potuto essere favorevole per una massiccia rotazione giocatori, visto che si trovava in mezzo alle gare di un torneo europeo, ma la Liga ha la stessa importanza della Champions League, se non di più secondo molti allenatori, e Hansi Flick ha effettuato solo due sostituzioni rispetto alla vittoria per 4-0 contro il Borussia Dortmund nei quarti di finale: Ronald Araujo ha preso il posto di Pau Cubarsí ed Eric Garcia ha sostituito Frenkie de Jong. Nel Leganés, Borja Jiménez ha cercato l’imprevedibilità schierando per la prima volta l’ivoriano diciottenne Yan Diomandé, promosso dalla squadra giovanile nella speranza di risvegliare un gruppo che ha visto scivolare in zona retrocessione nelle ultime due giornate.

Il Barcellona è partito con determinazione, imponendo il proprio gioco e avvicinandosi all’area del Leganés, ma senza riuscire a concretizzare. Due cross di Raphinha e Lamine Yamal dalla linea di fondo non hanno trovato nessun compagno pronto alla deviazione e Lewandowski ha sparato alto sopra la barriera su una punizione dal limite.

Contrariamente al Leganés, que se mostró valiente después de aguantar los primeros ataques del FC Barcelona, logró poner a prueba a Szczesny en su primera ocasión en el minuto 12. Dani Raba superó en velocidad a Iñigo Martínez por la banda izquierda, aprovechando un grave desajuste defensivo, y su pase a bocajarro fue finalizado por Adrià Altimira, un antiguo canterano del Barça, forzando al portero polaco a realizar una notable intervención.

A partir de esa jugada, el Barça mostró menos intensidad y Dmitrovic no se vio obligado a actuar hasta el minuto 21, cuando desvió un disparo de Koundé que se complicó tras tocar a Sergio González. Raphinha, con su pie izquierdo, estuvo más alejado del gol en un córner ensayado, mientras que Lamine Yamal, infiltrándose en el área como un ‘falso 9′ gracias a un gran pase de Iñigo, no logró concretar al enviar el balón fuera del marco.

Con el tiempo, el partido se tornó más físico que técnico y Balde sufrió una lesión en el minuto 39 tras un enfrentamiento con Altimira. Gerard Martín sustituyó a Balde en el minuto 41. El Barcelona perdió claridad en su juego y Raba estuvo cerca de marcar en el minuto 44 con un potente disparo. El final del primer tiempo fue caótico, y tras un cabezazo de Fermín, el Leganés respondió con un contraataque donde Raba falló por poco en su intento de marcar a portería vacía.

Flick cercò di rompere lo stallo sul punteggio di 0-0 e, dopo l’intervallo, fece entrare De Jong al posto di Araujo, spostando Eric nella difesa centrale. La sua intenzione era di avere un inizio di gioco più pulito e una circolazione della palla più agile con l’olandese. Che fosse merito del cambio o meno, il Barcellona riuscì a sbloccare il risultato in breve tempo. Raphinha crossò a Lewandowski, ma Jorge Sáenz, cercando di anticipare il polacco, finì col infilar la palla nella propria rete. 0-1 al 48′, la barriera era stata infranta.

Il Leganés accusò il colpo, ma al 58′, Fermín non riuscì a chiudere il match. Eseguì una grande giocata in area, ma sparò alto quando si trovava faccia a faccia con Dmitrovic. Borja Jiménez decise di cambiare le carte, inserendo Juan Cruz per dare nuova linfa all’attacco. I giocatori del Leganés chiesero un rigore per un presunto tocco di mano di Iñigo, ma si trattava di un episodio inesistente che aumentò la pressione sul direttore di gara.

Lewandowski, prima di lasciare il campo per Ferran, insieme a Fermín per Gavi, non riuscì a colpire di testa in modo preciso. Anche Lamine tentò di sorprendere Dmitrovic, ma senza angolo. Il gol decisivo sembrava sfuggire, mentre il Leganés intensificava la pressione, e Raba trovò il fondo della rete, ma fu annullato per fuorigioco.

Borja osò con l’ingresso di due attaccanti, Munir e Diego García, al 75’. Quest’ultimo fallì una chiara opportunità davanti a Szczesny, dopo un bel cross di Juan Cruz. Nel finale, la partita si complicò, e il Barcellona non riuscì a sfruttare gli spazi lasciati dal Leganés. Fu decisiva una miracolosa recupero di Iñigo nel tempo di recupero, intervenendo sui piedi di Munir, che stava per andare in solitaria verso la vittoria.

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