Diego Simeone, il tecnico dell’Atlético de Madrid, continua a riporre fiducia in Antoine Griezmann, che sarà schierato titolare per la quattordicesima volta consecutiva nella partita di lunedì contro il Valladolid. Sebbene il giocatore abbia dimostrato di essere fondamentale per il suo sistema, contribuendo a ben dieci vittorie in questa stagione, il suo rendimento è attualmente in calo.
Griezmann ha accumulato ben undici ore di gioco senza trovare la rete. Le indicazioni suggeriscono che scenderà in campo da titolare, nonostante il suo declino prestazionale degli ultimi due mesi, le incertezze sollevate dai tifosi e la sua posizione di attaccante, che rimane il miglior marcatore della storia del club con 197 gol, in procinto di raggiungere quota 200.
Le statistiche evidenziano il suo momento difficile. Dopo essere partito dalla panchina nella vittoria per 2-0 contro il Mallorca il 1° febbraio, dove ha segnato uno dei gol, nei tredici incontri successivi tra tutte le competizioni—il periodo più lungo da titolare di questa stagione—ha realizzato un solo goal, in occasione del 4-4 contro il Barcellona, e ha fornito un assist nel 0-3 contro il Valencia, dove ha collaborato con Julián Alvarez. In tutte le altre partite, non ha segnato né assistito. Durante i 982 minuti giocati di recente da titolare (è stato sostituito in 11 di queste partite), ha effettuato 18 tiri, di cui sette on target, ha completato cinque dribbling, ha toccato la palla 20 volte nella metà campo avversaria, ha effettuato 18 passaggi riusciti in quella zona, ha servito sei passaggi decisivi, ha perso 125 palloni e ha recuperato la sfera in 25 occasioni.
Nell’attuale stagione, la situazione di un giocatore è cambiata notevolmente rispetto alla prima parte. All’inizio ha segnato 15 reti in 32 partite, accumulando un goal ogni 151 minuti. Adesso, invece, ha realizzato solo 1 gol in 982 minuti, in un totale di 13 incontri, il che indica una significativa riduzione della produttività offensiva. Durante quest’ultima fase, ha avuto a disposizione 2.265 minuti di gioco, mostrando una diminuzione della sua efficacia nel dribbling, con una media di uno ogni 196 minuti, rispetto a uno ogni 103 nelle partite precedenti. Inoltre, la sua partecipazione nel tocco di palla in area è dimezzata, scendendo da 106 tocchi (uno ogni 21 minuti) a soli 20 tocchi recenti (uno ogni 49 minuti).
Attualmente, il giocatore tenta la conclusione ogni 49 minuti, con una probabilità di segnare solo una volta ogni 140 minuti. Al contrario, nelle 32 partite iniziali, il tentativo era ogni 43 minuti, con un colpo diretto verso la porta ogni 87 minuti. Anche se il suo far leva sulla potenza è diminuito, contrastando i 15 gol realizzati in precedenza con una previsione di 10,72 gol attesi, ora si trova a 1,64. Nella lista dei marcatori dell’Atlético, spicca la figura di Julián Alvarez, che ha realizzato sette gol in più rispetto al giocatore in esame. Attualmente, Griezmann ha pareggiato i gol segnati da altri giocatori come César Azpilicueta e Conor Gallagher in questo stesso lasso di tempo. Il calciatore, riflettendo sulla sua performance, ci fa sapere che ogni atleta affronta alti e bassi durante la stagione. Quando il talento e la creatività sembrano mancare, sale la necessità di ritrovare quella forma che lo ha contraddistinto in passato.
Simeone aveva espresso la sua speranza di rivedere Griezmann in forma mercoledì scorso, poco prima della sconfitta in Coppa del Re contro il Barcellona, terminata 0-1. Tuttavia, il francese non ha mostrato segni di ripresa né in quel match decisivo né nel recente incontro di LaLiga contro il Siviglia, dove purtroppo ha confermato la sua attuale crisi per quanto riguarda il rendimento e i gol. I suoi dati sono stati deludenti: ha registrato una percentuale di completamento dei passaggi del 61%, un solo tiro in porta, un dribbling riuscito, tre tocchi nell’area avversaria, un passaggio riuscito in avanti, e ha effettuato solo un passaggio preciso su quattro nel terzo finale del campo, con valori di gol attesi a 0,03 e assist a 0,01, evidenziando la storica dipendenza dell’Atlético da lui. Da agosto a gennaio, Griezmann si era rivelato cruciale per il team, contribuendo a dieci vittorie. Durante questo periodo, il miglior marcatore della storia dell’Atlético si era dimostrato determinante in diverse partite, tra cui il 3-0 contro il Girona, in cui aveva segnato per primo, il 2-1 contro il Leipzig, dove aveva realizzato l’1-1 e fornito l’assist per il 2-1, il 0-1 contro il Celta, con l’assist per il gol di Julián Alvarez, e il 3-1 contro il Leganés, segnando il gol del 2-1.
Nel corso della stagione, il giocatore ha avuto un impatto decisivo in numerose partite. Nella vittoria per 1-2 contro il Paris Saint Germain, ha fornito l’assist vincente al 93° minuto all’attaccante Ángel Correa. Durante il match contro l’Alavés, ha trasformato un rigore, portando il punteggio sul 1-1. In un emozionante 4-3 contro il Sevilla, ha siglato due reti, portando il punteggio prima sul 3-2 e poi sul 4-3 nel vibrante ambiente dell’Estadio Metropolitano. Inoltre, ha contribuito con due gol allo 0-3 contro il Valencia, dove le sue giocate hanno generato le prime due reti di Julián Alvarez. Ha anche dimostrato la sua importanza in tre pareggi: ha assistito per il 2-2 contro il Villarreal, ha realizzato un altro assist nel 1-1 contro la Real Sociedad e ha segnato nel 4-4 all’andata delle semifinali di Coppa del Re contro il Barcelona, facendo registrare l’unico gol nei suoi ultimi tredici incontri. Da quel momento, ha avuto un digiuno di 11 ore senza andare in rete.