Ieri abbiamo riportato in MD che Uche, calciatore del Getafe, potrebbe affrontare fino a tre turni di squalifica a causa di un intervento su Jofre, giocatore dell’RCD Espanyol, all’inizio del secondo tempo. L’arbitro, Ricardo de Burgos, aveva inizialmente mostrato un cartellino giallo, ma ha poi deciso di estrarre il rosso dopo aver ricevuto una segnalazione dal VAR, gestito da Jorge Figueroa Vázquez.
Quest’ultimo ha avvisato l’arbitro dalla sala VOR delle Rozas: “Richi, ti consiglio di controllare il monitor per un potenziale cartellino rosso, poi decidi tu”. Mentre De Burgos si avvicina al monitor, che si trovava praticamente a portata di mano, si sente lui cercare di mantenere la calma tra le due panchine: “Io vedo la mano, vedo la mano, possibile espulsione.
Per favore, rimanete qui, tranquillità”. Dalla sala VAR, qualcuno commenta: “Non ha importanza; se si tratta di gioco pericoloso, anche la mano non conta”. Quando finalmente si posiziona davanti al monitor, dice: “Mettila in dinamica, per favore Jorge”. Figueroa Vázquez chiede quindi all’operatore video: “Dai, falla partire”. Una volta che l’immagine è visibile, De Burgos non esita: “Va bene, cambio il giallo in rosso, capito? Numero 6. Da giallo a rosso”. Questa decisione viene registrata nel referto arbitrale come segue: “Al minuto 60, il giocatore (6) Uche, Christantus Ugonna, è stato espulso per il seguente motivo: per aver colpito con il piede in modo scomposto la tibia di un avversario, utilizzando eccessiva violenza nella disputa del pallone. Il giocatore colpito non ha avuto bisogno di assistenza sanitaria”.
Tuttavia, come abbiamo spiegato nella giornata precedente, il verbale indica che il calciatore del Getafe, dopo essere stato espulso, “è stato trattenuto e successivamente allontanato dal campo da gioco da diversi suoi compagni e membri dello staff tecnico, poiché si stava avvicinando a me lamentandosi animatamente della mia decisione”. Pertanto, oltre alla sanzione per l’espulsione, la pena potrebbe estendersi a due o addirittura tre partite a causa delle proteste successive.
