La Real Sociedad ha sufrido un’inaspettata sconfitta di misura contro un Alavés in difficoltà, in una partita che ha messo in evidenza le carenze della squadra. Gli ospiti, privi di vitalità e concretezza nella manovra, hanno incassato un gol su palla inattiva, mostrando difficoltà nel concretizzare anche timidi tentativi offensivi.
Imanol ha cercato di stabilizzare il gioco nel primo tempo, ma nella seconda frazione non è riuscito a dare la giusta spinta necessaria per cercare il pareggio. Con questa sconfitta, la Real si allontana dalla zona di Europa, trovandosi ora a quattro punti dal settimo posto e collezionando un terzo incontro consecutivo senza vittorie.
Le occasioni per risalire la china non sono molte e il sogno europeo diventa sempre più difficile.
Imanol ha deciso di apportare numerose modifiche alla formazione rispetto al match contro il Villarreal, con cinque cambi in totale, di cui tre in difesa. Ha sottolineato più volte la sua insoddisfazione per le prestazioni difensive della squadra, e ha mantenuto il giovane Jon Martín, che festeggiava il compleanno. Entrano in campo Javi López e Aramburu per rinforzare le fasce, mentre Pacheco, grande novità, ha affiancato il giovane centrale. Dopo oltre due mesi, Brais Méndez è tornato titolare, sostituendo Sucic e non Marín, segno chiaro dell’intento di Imanol. L’attesissimo ritorno di Zubimendi dalla squalifica ha rimpiazzato Turrientes, mentre il tridente offensivo è rimasto invariato.
Il primo tempo è terminato senza reti, in un’atmosfera tesa e senza rischi reali, con entrambe le squadre che hanno mostrato una cautela eccessiva, consapevoli dell’importanza della partita per le loro ambizioni di evitare la retrocessione e competere per un posto in Europa.
I pochi tentativi realisti si concretizzarono grazie a una pressione collettiva che indusse errori nella difesa albiazul. Il primo a provarci fu Sergio Gómez, il quale, dopo un uno-due con Oyarzabal, tentò un tiro timido che si trasformò in un calcio d’angolo. Da quel corner si registrò l’occasione più limpida: il centro, eseguito perfettamente da Badalona, venne colpito da Brais che prolungò verso il secondo palo, dove Oyarzabal non riuscì a intervenire per un soffio. Anche la squadra reale creò qualche pericolo, sebbene con minor frequenza, durante la transizione del pallone, specialmente quando Kubo e Brais acceleravano il gioco, ma senza successo. Due delle azioni non si concretizzarono a causa di passaggi imprecisi da parte di Sergio, che sembravano semplici.
In difesa, il team della Real si mantenne relativamente tranquillo nonostante la presenza dominante di Kike García, che fu ben controllato da Jon Martín e Pacheco. A parte tre rinvii maldestri, risolti poi con efficacia, la linea difensiva della Real si dimostrò solida nel proteggere la propria area.
Un altro gol su palla inattiva
Coudet decise di cambiare le carte in tavola all’intervallo, inserendo l’ex realista Guevara e Conechny al posto di Jordán e Carlos Martín. Poco dopo l’inizio del secondo tempo, Mouriño toccò pericolosamente Oyarzabal in un’azione che la Real considerò meritevole di un intervento più severo, simile a quelli che portarono all’espulsione del capitano nella partita d’andata. Da quel momento, la Real inanellò due buone azioni: Zubimendi trovò finalmente Brais in posizione centrale, il quale avviò un’azione rapida. Marín penetrò centralmente, liberando Sergio che, ricevuto il pallone, crossò bene davanti alla difesa, ma Oyarzabal non attaccò il pallone. Nella successiva azione, dall’altro lato, Kubo si portò quasi sulla linea di fondo e effettuò un cross rasoterra per l’arrivo di Sergio, il quale toccò la palla prima del difensore, senza riuscire a concludere o controllare il pallone.
Il momento decisivo del match si fece strada con alcune vere occasioni da gol. Inizialmente, Tenaglia si fece notare con un colpo di testa sul secondo palo in seguito a un calcio di punizione laterale. Kubo rispose subito, ma il suo tentativo da un pallone vagante, dopo un ottimo cross di Sergio dalla sinistra, terminò alto. Al 64′, finalmente Tenaglia sbloccò la situazione con un gol su corner. Javi López non riuscì a marcarlo, e il capitano locale colpì al volo non appena il pallone superò il primo palo. Era la dodicesima gara consecutiva in cui la squadra subiva gol.
Per cercare di capovolgere la situazione, Imanol inserì rapidamente Óskarsson, Sucic e Aritz, seguito da Mariezkurrena e Becker, tornato in campo dopo oltre un mese. La formazione assunse un aspetto estremamente offensivo, escludendo Brais, Kubo e Sergio. Becker e Javi López non furono inseriti, mentre la Real si ritrovò con un numero elevato di giocatori in campo, con Zubimendi come punto di riferimento.
Tuttavia, fu l’Alavés a costruire la prima grande occasione con un tiro potente da lontano di Blanco che sfiorò il palo. La Real, attesa in area avversaria, non si fece vedere se non per un gol annullato a Óskarsson per fuorigioco dopo un bel passaggio di Becker, il cui posizionamento risultava veramente discutibile. Anche l’eccessiva presenza di giocatori non portò beneficio alla Real, che dopo il 1-0 si rivelò incapace di creare qualsiasi occasione. Una situazione molto grave. Ci saranno giorni di riflessione prima del derby e dell’inizio di un finale di calendario estremamente impegnativo. È necessaria una reazione concreta sul campo.