Leo Román, da ‘angelo salvatore’ a ‘parlante’

Leo Román Riquelme, puramente omonimo dell’ex calciatore argentino, ha una storia diversa. Nato il 6 luglio 2000 a Ibiza, ha recentemente conseguito il dottorato a Montjuïc, dove ha messo in difficoltà il team di Hansi Flick. I blaugrana hanno dovuto tirare in porta ben 40 volte per superare il portiere del Mallorca, ottenendo una sofferta vittoria 1-0, una tappa importante nel loro cammino verso il titolo.

Con il nome Leo Román, si può dire che ha il talento da portiere nel sangue, essendo figlio di Vicente, ex giocatore del Celta de Vigo, anche se lui non ha mai debuttato in prima squadra. Dopo aver subito cinque reti dal Barça nell’incontro di andata a Son Moix, Leo si trova attualmente come riserva di Dominik Greif, che è il portiere titolare del Mallorca.

Fino a questo momento, Greif ha collezionato 27 presenze, contro le sei di Leo, che, sommando quelle delle scorse stagioni in massima serie con il Mallorca (2021-22 e 2022-23), ha totalizzato nove apparizioni. Leo, che è un internazionale under-21, ha cercato opportunità la scorsa stagione all’Oviedo, dove è stato in prestito. Il suo allenatore, Luis Carrión, gli ha dato piena fiducia, permettendogli di giocare in 46 gare, tutte in campionato, inclusi i quattro del playoff per la promozione.

Nella gara di ritorno della finale, le speranze dell’asturiano di risalire in Prima Divisione si sono infrante. Infatti, Puado ha segnato entrambi i gol del 2-0 che ha riportato l’Espanyol nel campionato di LaLiga EA Sports. Attualmente, Leo Román continua a dimostrare di meritare la fiducia di Jagoba Arrasate, cercando di consolidare la sua posizione come portiere del Mallorca. Tra le sue prestazioni, spicca l’eccezionale partita di martedì contro il Barça, che ha portato a 30 il numero delle sue parate in questa stagione, mentre Greif, in 27 match, ha collezionato 64. Il suo impegno è evidente, e martedì ha rilasciato dichiarazioni sia ai media locali che a Movistar Plus, esprimendo una critica inaspettata riguardo alla gestione dei portieri da parte del club. “È difficile poiché sono mesi che non gioco,” ha dichiarato il portiere. “Cerco di rimanere concentrato e impegnato in allenamento, per dimostrare a chi sta all’esterno, anche se internamente non dovrebbero esserci dubbi sulla mia capacità. La mia situazione è un po’ complicata… non so come definirla.” Inoltre, rispondendo ai microfoni di Movistar, ha rincarato la dose affermando che “non ricevo le giuste opportunità. Oggi è stato evidente che la mia situazione non è quella che dovrebbe essere. Tuttavia,” ha precisato per evitare malintesi, “non lo dico per il mio compagno, ma per la gestione del club”.

Rafael Nadal difende Jannik Sinner e parla del futuro del tennis

Il talento emergente del tennis italiano: Cinà e la sua crescita