Manuel Pellegrini mira con optimismo hacia el crucial encuentro que su equipo, el Real Betis, disputará este jueves contra el Valladolid, colista de la liga. Un triunfo podría permitir a los verdiblancos ampliar su ventaja a doce puntos respecto a la zona de abajo, con solo quince puntos en juego.
Tras una victoria trascendental en Girona, Pellegrini ha podido recortar distancias y aumentar la brecha con otros competidores directos. “Es un asunto matemático. Debíamos jugar por esos seis puntos y restar las ventajas del Villarreal y el Athletic, mientras que aumentábamos la diferencia con los equipos en la parte baja.
Si logramos un buen resultado contra el Valladolid, obtendremos un importante colchón que nos acercará a Europa, con la vista también en la Champions”, afirmó el técnico chileno en una conferencia de prensa.
Además, el Real Betis ha sellado su presencia en Primera División por undécimo año consecutivo, un logro sin precedentes en su historia, ya que el club solo había conseguido mantenerse diez temporadas seguidas en la máxima categoría durante los años ochenta. “Esa estadística no me parece relevante personalmente, pero para el club es muy significativa, dadas las historias que hay detrás. Mi meta nunca fue estar en la parte media-baja de la tabla; siempre he aspirado a Europa. Hemos desarrollado una ambición que nos lleva a mirar hacia arriba, y el equipo está constantemente buscando mejorar. No debemos conformarnos. Tenemos que seguir adelante y también queremos dar ese salto en Europa, respaldados por la plantilla que tengamos cada año”, manifestó Pellegrini.
El entrenador del Betis no considera que el duelo contra el Valladolid, que no ha ganado desde enero, sea un partido que pueda resultar engañoso. “No lo catalogaría de esa manera. El fútbol ha demostrado innumerables veces que cada partido tiene su propia dinámica. Estamos en un buen momento, pero si bajamos la guardia, podríamos complicarnos”, concluyó.
Spero di vedere lo stesso gruppo in campo, abbiamo una settimana per riflettere sulla prossima partita di Conference, dato che non ci saranno gare nel fine settimana. Mi aspetto un Betis proattivo, consapevole della necessità di continuare a lottare per la qualificazione alle competizioni europee per la prossima stagione. Pellegrini ha inoltre parlato delle condizioni fisiche di Bakambu, dopo l’infortunio subito martedì: “Aspetteremo di vedere come reagirà a questo problema. Fino a giovedì non dovrebbero esserci complicazioni, domani decideremo se sia il caso di forzarlo. Lo valuteremo insieme allo staff medico”.
“Ci sono delle difficoltà con Mendy”, ha aggiunto il tecnico del Betis, evidenziando il numero ridotto di difensori a causa dell’infortunio di Llorente: “Natan e Bartra hanno diviso il campo con Diego Llorente e hanno un carico di partite simile. Abbiamo solo due centrali e Mendy è alle prese con dei problemi fisici, quindi non sarà convocato. Rudy Kohon sarà presente e abbiamo anche l’opzione di Ricardo Rodríguez. Man mano che affronteremo le partite, cercheremo soluzioni, è chiaramente un problema”.
Il coach ha anche menzionato vari giocatori, come Ez Abde, che è tornato titolare a Girona: “Ha alternato momenti di grande forma a periodi meno brillanti. Ha iniziato bene ma non è riuscito a trasformare le buone occasioni che si creava in gol”. Fornals sta performando a un livello molto alto nel ruolo di centrocampista creativo: “Questo è evidente partita dopo partita. Era con me al West Ham e lo conosco molto bene. È versatile, ama correre e ha una buona tecnica. Sono felice per lui, perché si guadagna il posto in campo ed è un’opzione in più, come Canales in altre annate. Anche se cambia posizione, mantiene sempre un alto livello”. Infine, Pellegrini ha elogiato Isco, dopo un’altra prestazione notevole a Girona: “Il suo percorso parla da solo”.
È fondamentale che un calciatore di 33 anni che ha elevate ambizioni per raggiungere livelli superiori, sia appassionato del calcio e trascorra molto tempo con la palla, anche con i propri figli, sia in allenamento che al di fuori. Si presta molta attenzione a mantenere un alto standard come atleta. È stato decisivo averlo ingaggiato durante il periodo di assenza, ma il riconoscimento va a lui, per aver avuto il coraggio di analizzare se stesso e porsi obiettivi più ambiziosi. Se lui riesce a farlo, diventa un modello per gli altri, in particolare per i più giovani.