I tifosi del Real Valladolid hanno espresso la loro frustrazione dopo la retrocessione della squadra in Segunda division, lanciando critiche a Ronaldo Nazário e alla sua gestione attraverso diverse piattaforme social. Dopo la sconfitta contro il Betis, aggravata da un’altra pesante perdita che ha aumentato l’indignazione dei supporter blanquivioletas, sono seguite numerose reazioni, con commenti decisamente aspri nei confronti del famoso calciatore brasiliano.
Le critiche hanno raggiunto un livello massimo, con appelli al presidente affinché venda la sua quota e lasci Valladolid, città in cui è giunto nel 2018 con l’intenzione di portare la squadra a competere in Champions League. Tuttavia, tre retrocessioni in cinque anni attestano che la gestione non è stata all’altezza.
La situazione non può essere minimizzata e il pubblico, sostenuto dall’anonimato protratto delle reti sociali, si è lasciato andare a commenti senza freni. Termini come disastro, vergogna, incubo, e delusione hanno dominato i messaggi, esprimendo anche un profondo dolore e tristezza. Oltre al noto slogan “Ronaldo go home”, si richiede una “pulizia totale” all’interno del club, con la destituzione del direttore sportivo, Domingo Catoira, e una revisione critica della maggior parte della rosa che ha contribuito a questa discesa. Nonostante le difficoltà, alcune squadre come la Real Sociedad, l’Athletic Club, il Getafe e lo stesso Betis hanno espresso sostegno al Real Valladolid, augurando un rapido ritorno in massima serie. Nel frattempo, la Federazione delle Peñas del Real Valladolid ha diramato un comunicato molto duro, affermando che il club è in fase di liquidazione, con l’unica presenza costante del presidente, descritto come un individuo che ha acquistato la società per realizzare un colpo immobiliare.
Quando ha realizzato di non riuscire a portare a termine il compito, tutto ciò che ha fatto è stato svuotarlo di risorse e lasciarlo al suo destino, si legge nel comunicato, che critica anche il lavoro della Direzione sportiva definendolo inadeguato. Dalla zona di Catoira si osserva che sono stati ingaggiati giocatori con dubbi precedenti e in cattive condizioni fisiche, e ciò che considerano ancor più grave, è la mancanza di rispetto nei confronti dei tifosi, evidenziata da alcune dichiarazioni. Viene anche menzionato un roster “che non ha dimostrato di avere il livello necessario per il calcio professionistico e che ignora sia la vergogna che l’autocritica, ma presenta un eccesso di ego e arroganza”. Infine, viene annunciato che, in occasione della prossima partita contro il F.C. Barcelona, i sostenitori organizzeranno l’ultima protesta della stagione, mirando a coinvolgere il maggior numero possibile di membri, con azioni che verranno rese note prima dell’incontro. Dall’altro lato, il club ha pubblicato un messaggio in cui chiede scusa ai tifosi e dichiara di non aver onorato la maglia del Valladolid con dignità, né di aver competuto con la giusta attitudine che meritavano coloro che hanno forgiato la storia del Real Valladolid. Sottolineano, “con il fermo convincimento che il sentimento blanquiviolet ci spinge a non arrenderci”, che unendo le forze guarderanno verso il futuro per costruire insieme un domani migliore, “perché al di sopra della frustrazione rimarrà sempre l’orgoglio inossidabile di essere parte del Real Valladolid”. “Ritorneremo”, conclude il messaggio pubblicato su Instagram dall’entità vallisoletana, cercando di lenire il dolore causato da una retrocessione attesa da tempo, che si è concretizzata questo giovedì.