Ángel Correa, calciatore dell’Atlético de Madrid, ha condiviso in un’intervista la difficile realtà della sua infanzia a Rosario, in Argentina. Crescendo in una situazione di estrema povertà, lui e la sua famiglia riuscivano a nutrirsi con un solo pasto al giorno e si trovavano costretti a chiedere l’elemosina, vendendo rose e svolgendo lavori per i tassisti.
“Non avevamo da mangiare. Siamo dieci fratelli. Quando mio padre è venuto a mancare, io avevo solo dieci anni, e mia madre si trovò da sola. A volte mangiavamo una sola volta al giorno, se mangiavamo. È incredibile quanto sia cambiata la nostra vita, ora non ci manca niente per grazia di Dio e questo mi rende molto orgoglioso.
Non ci penso spesso, ma è positivo per me”, ha dichiarato nel corso di un’intervista sul canale YouTube di Los Edul.
Nonostante le difficoltà economiche e la perdita anticipata del genitore, Correa ha ricordato con affetto quei tempi, sottolineando la gioia che trovavano nell’unione familiare e la capacità di affrontare le avversità, principi che lo hanno motivato nel raggiungere il successo nel calcio professionistico. “Sì, mangiavamo sempre a mezzogiorno. La sera era più complicato”, ha precisato riguardo alla sua disponibilità di cibo. “Quando ci riuniamo, ci raccontiamo delle esperienze che abbiamo vissuto da bambini. Andavamo a chiedere e ci fermavamo davanti ai taxi per entrare in centro, uscivamo a vendere rose con mia madre. Abbiamo camminato in lungo e in largo con mia nonna per andare a chiedere casa per casa. Ricordiamo sempre tutto questo con nostalgia e felicità. In quel periodo eravamo sereni con poco”, ha condiviso, enfatizzando l’importanza della sua famiglia nella sua vita.
Attualmente, all’età di 30 anni e dopo una lunga carriera con l’Atlético de Madrid, Correa si trova di fronte a un futuro incerto. Ha ricevuto proposte da squadre come i Tigres del Messico e il River Plate, oltre a interessamenti da club europei. L’Atlético de Madrid chiede circa 20 milioni di euro per il suo trasferimento, mentre il calciatore sta cercando di trovare continuità per garantire la sua partecipazione al Mondiale 2026.