Il ritorno di Alexander Sorloth come marcatore nell’Atlético presenta due volti contrastanti

Alexander Sorloth ha raggiunto un traguardo che sembrava arduo da conquistare nell’Atlético de Madrid: superare Antoine Griezmann nelle scelte di Diego Pablo Simeone. Nel match del 24 aprile contro il Rayo Vallecano, il norvegese è tornato titolare, precedendo il francese.

Sorloth deve dimostrare, come sta facendo, di essere più di un semplice attaccante da subentro. È vero che il ‘Sicario’ è il calciatore con il maggior numero di gol dalle riserve nelle cinque principali leghe europee, avendo segnato nove reti. Tuttavia, è anche un attaccante determinato a sfruttare le opportunità da titolare che gli vengono concesse.

Infatti, ha già superato il numero di gol realizzati da Griezmann (17 contro 16), segnando un gol ogni 110 minuti, rispetto ai 210 di Griezmann. Inoltre, ha una media di gol per minuto superiore rispetto alla scorsa stagione con il Villarreal, dove aveva segnato 26 reti in 2.955 minuti (un gol ogni 113 minuti).

Fin qui le note positive. Tuttavia, c’è un “ma”. La duplice natura di Sorloth si evidenzia nel fatto che, pur sfruttando al meglio il tempo di gioco nell’Atlético, ha bisogno di effettuare più tiri rispetto a quanto faceva nel suo precedente club. Non tutto ciò che brilla èoro. Sebbene la partita contro il Rayo Vallecano sia stata cruciale per Sorloth, che ha segnato rapidamente, ha dimostrato anche alcune lacune. Ha realizzato un gol, ma avrebbe potuto eguagliarne addirittura quattro, dato che ha fallito diverse chiare occasioni da rete. Un copione simile si era già visto in questa stagione, durante la sfida di Champions contro il Lille al Metropolitano, dove l’attaccante ha avuto molteplici opportunità a tu per tu con il portiere, senza riuscire a concretizzarle.

Negli ultimi anni, alcuni attaccanti di punta dell’Atlético hanno suscitato discussioni simili a quella che potrebbe non interessare al norvegese. Un esempio è Álvaro Morata, la cui prestazione offensiva ha acceso dibattiti. Lo scorso anno, ha mostrato un tasso di realizzazione del 65% con il Villarreal, un risultato straordinario per un giocatore in quel ruolo. Tuttavia, nella stagione attuale, il suo rendimento tra LaLiga e Champions è in calo, con una percentuale di successo che si attesta solo al 35,4%. In termini di ‘expected goals’, il norvegese non sta rispettando le aspettative, con un deficit di quasi due punti in Champions e di 0,76 in LaLiga. Questo significa che dovrebbe aver segnato un numero maggiore di gol, anche se quelli attuali non sono per niente trascurabili.

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