Elia Viviani, in un’intervista a Repubblica, ha raccontato delle sue sensazioni in vista della cerimonia di apertura dei Giochi di Tokyo, dove il velocista della Cofidis avrà il ruolo di portabandiera italiano insieme a Jessica Rossi.
“Se penso a chi mi ha preceduto mi vengono i brividi, è un qualcosa davvero di speciale, una lista di campioni che fa paura.
Sfilare in bicicletta? Sarebbe bello, la bici per me è una compagna di vita ma non credo sia possibile. E poi non vorrei combinare pasticci con la bandiera, vi immaginate?”.
Viviani, oro nella passata edizioni dei Giochi nell’Omnium, cercherà di difendere il titolo conquistato a Rio nonostante il cambio di format (si è passati da 6 a 4 prove): “E’ un po’ un salto nel buio per me, l’ho corso poco e mai al massimo della condizione. L’esperienza sarà fondamentale, così come la capacità di leggere la corsa”.
Poi sul suo possibile ritiro dopo Tokyo, il 32enne ha chiosato: “No, non voglio, ci sono i Mondiali in Turkmenistan a ottobre e poi Parigi 2024 non è così lontana. La pista mi ha dato tanto e mi ha reso quello che sono. Correre con la maglia dell’Italia ti rende forte, affamato, raddoppio le tue forze e le tue potenzialità”.
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