L’ormai ex ciclista Fabio Aru, ha parlato del suo futuro ai microfoni di Tuttobici.
“Sto seguendo gli Europei? Ho visto la squadra azzurra aggiudicarsi il team relay, Filippo Ganna d’argento nella prova a cronometro. Non ho cambiato abitudini da un giorno all’altro, sono sempre documentato sul mondo della bici, non ho smesso perchè ero nauseato.
Forse in qualche intervista sono stato frainteso, qualche giornalista alla Vuelta non ha inteso quello che volevo dire. Ritirarmi dall’attività agonistica non è una liberazione, semplicemente una scelta di vita. Stare tanto lontano da casa è diventato sempre più difficile e sono arrivato a un punto in cui mi sono chiesto: voglio continuare a stare in giro per 220-230 giorni l’anno come nelle ultime stagioni? Non è che non mi piacesse più quello che ho sempre fatto, infatti in bici continuerò ad andarci”.
“Di obiettivi in mente ne ho più di qualcuno, ma non ho ancora chiaro che strada intraprenderò. Per una volta non voglio essere affrettato, voglio prepararmi e valutare bene. Quel che è certo è che in qualunque cosa farò il mio impegno sarà massimo. Di certo non mi vedrete in ammiraglia come ds o al seguito di un team professionistico perchè vorrebbe dire stare in viaggio gran parte dell’anno e allora tanto valeva continuare a correre. Mi è già arrivata qualche mezza proposta dall’ambiente ma la mia nuova carriera non inizierà prima del 2022. Ho sempre preso decisioni di corsa, fin da quando due giorni dopo la maturità conseguita al liceo classico mi sono trasferito a Bergamo, questa volta voglio fare le cose con calma” ha chiosato l’ex ciclista sardo.